Welfare aziendale scarso nel Cesenate? No, si diffonde nelle imprese. Lo sostiene la Confartigianato

Welfare aziendale scarso nel territorio cesenate, si legge, come bilancio di un’indagine su 150 imprese di medie e piccole del territorio da cui emergerebbe che solo una realtà cesenate, Orogel, sarebbe all’avanguardia in questo settore.”La situazione, tuttavia, è diversa e molto più favorevole – rimarca il Gruppo di Presidenza Confartigianato cesenate formato da Lorena Fantozzi, Stefano Ruffilli e Marcello Grassi -. In realtà Orogel, nella sua indubbia virtuosità,  non è sola, ma il terreno nelle piccole imprese è divenuto molto propizio all’introduzione del welfare aziendale ed è doveroso darne conto per offrire un quadro corretto della situazione. E’ esemplare, ad esempio,  il caso dell’impresa di Cesenatico Siropack, vincitore del Welfare index Italia 2017, premiata per  le varie iniziative sviluppate negli ultimi anni, tra cui la presenza di un formatore ad hoc responsabile dell’organizzazione e della predisposizione di corsi di formazione realizzati su misura del collaboratore ed i buoni spesa acquistati e distribuiti ai dipendenti come regalo di Natale. Impresa assurta recentemente agli onori della cronaca nazionale per un’altra vicenda: quello del ragazzo apprendista malato di tumore che non riceve più l’indennizzo dall’Inps perché sono scaduti i termini dei 180 giorni di malattia previsti dalla legge e il titolare dell’azienda, che ha chiesto novità legislative in merito, ha deciso di continuare a retribuirlo.  Altro esempio di welfare aziendale in atto e più ancora di un vivissima sensibilità da parte delle imprese a prendersi cura della qualità della vita del lavoratore”.”Ma l’esempio di Siropack, luminoso, non è isolato – prosegue il Gruppo di Presidenza – . Confartigianato sta lavorando molto su questo terreno, altre nostre imprese parteciperanno alla nuova edizione del Welfare Index Italia 2018 e sono oltre duecento quelle già coinvolte negli interventi di welfare aziendale. Inoltre i contratti di secondo livello prevedono l’erogazione di welfare. Confartigianato cesenate, inoltre, ha aperto uno sportello welfare per diffondere gli strumenti della bilateralità, come Sanarti e Eber”.“Ma il discorso del welfare è più ampio e investe tutto il territorio- aggiunge il Gruppo di Presidenza – . Confartigianato cesenate da oltre un anno ha avviato il progetto “Nuovo sociale”, un modello di struttura di welfare aziendale e territoriale basata su una piattaforma che sopperisca alle carenze del sistema pubblico. Si tratta di un welfare inclusivo, al servizio delle persone, delle comunità e delle imprese, per incrementare la coesione sociale e promuovere servizi partecipati a vantaggio della collettività sociale ai collaboratori e loro familiari. In questo modo si vuole affrontare le grandi sfide della qualità della vita del nostro territorio, valorizzando forze e risorse che scaturiscono dal basso. Il welfare tradizionale basato sulla distribuzione di risorse da parte dello stato è ormai in crisi irreversibile proprio mentre crescono le aspettative della popolazione e sono sempre maggiori e diversificati i bisogni sociali relativi alla cura degli anziani e dell’infanzia, ma anche quelli di carattere culturale, del benessere personale e dello svago. Serve dunque un nuovo tipo di welfare fondato sull’idea della sussidiarietà circolare, cioè quel rapporto che coinvolge Stato, mercato e società civile, facendo rete con le istituzioni locali e dando vita ad economie di scale.Tornando al welfare aziendale esso tecnicamente consiste nell’acquisto di beni e servizi a beneficio di tutte le risorse aziendali che percepiscono un reddito da lavoro dipendente che abbiano come finalità il miglioramento della qualità della vita dei beneficiari (lavoratori e familiari).Per l’impresa i vantaggi derivati dalla sua erogazione sono il risparmio contributivo e nessun limite alla deducibilità; il miglioramento del clima aziendale e della produttività; il miglioramento dell’immagine e reputazione sul territorio. Per i dipendenti i vantaggi sono zero imposte e l’esclusione dal reddito e riduzione della base imponibile.”Il Governo ha fatto una legge che favorisce il welfare aziendale sgravandolo del peso fiscale – rimarca il Gruppo di Presidenza -. Ma Confartigianato vuole fare di più integrando i servizi essenziali che lo Stato deve continuare a garantire e quello, invece, che possono fare imprese e associazioni come Confartigianato per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei loro associati”.