Dall'Italia
25 aprile: Morgante (Tv2000), “la vicenda della famiglia Ucelli è un raggio di luce che illumina il presente e mostra che sempre si può essere operatori d’amore”
“‘Senza memoria non si va mai avanti, non si cresce’. È papa Francesco, nell’enciclica ‘Fratelli tutti’, ad affermarlo con forza. Accanto al racconto della cronaca quello del fare memoria è una missione che Tv2000 si è assunta da anni. Una missione che riteniamo di rispettare anche nel tempo che stiamo vivendo in cui sembra vincere la logica della guerra, dell’odio, della cancellazione della dignità della persona umana e dell’annientamento dell’altro (uomini, donne, bambini e anziani), la vicenda di Carla e Guido Ucelli, dei loro figli e dei loro familiari – in questo documentario solo brevemente tratteggiata – è un raggio di luce che illumina il presente e mostra che in ogni circostanza, anche la più avversa, si può essere operatori e testimoni di amore, si può essere ‘ribelli per amore’, si può essere costruttori di libertà, giustizia e solidarietà, si può essere – come esorta e insegna il Papa – artigiani di pace”. Lo sottolinea il direttore di Tv2000, Vincenzo Morgante, in occasione della presentazione, oggi in anteprima a Milano, del documentario “Il coraggio della libertà”, in onda lunedì 25 aprile in seconda serata.
“Don Giovanni Barbareschi – ricorda il presidente della Fondazione culturale Ambrosianeum, Marco Garzonio – è stato un maestro di vita per la mia generazione, nata con la guerra, e per le successive. Non lamentiamoci perché figure del genere non ci sono più: facciamo memoria viva della loro lezione e riusciremo a trasmettere anche a figli e nipoti l’umanità e la spiritualità necessarie per affrontare tempi difficilissimi, come la crisi mondiale provocata dall’aggressione di Putin all’Ucraina: una nuova Resistenza per l’Europa”.
“L’idea del fondatore, l’industriale milanese Guido Ucelli – commenta il direttore generale del Museo nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, Fiorenzo Galli – era quella di dotare l’Italia, al pari degli altri grandi Paesi europei, di un museo che raccontasse con orgoglio la trasformazione del Paese nel contesto di un ‘divenire del mondo’ che partisse da uno sguardo di unità della cultura. Questa idea di dialogo tra la cultura umanistica e la cultura tecnico-scientifica, due differenti ma complementari espressioni della creatività umana, ancora oggi ispira il nostro agire ed è ciò che sta alla base della nostra missione. L’obiettivo generale del Museo è da sempre quello di concorrere a sviluppare la ‘cittadinanza scientifica’, cioè il complesso di conoscenze e competenze utili per comprendere e poter discutere le implicazioni e le interazioni della scienza e della tecnologia nella vita quotidiana e le loro interazioni con altri settori del sapere e della società. Allora come oggi, non è possibile comprendere e contribuire al mondo che ci circonda, senza avere gli strumenti tecnico-scientifici per interpretarlo: il Museo è il lascito di Ucelli, visionario e innovatore, per l’intera umanità”.