Don Odo, testimonianza di bene. “È sempre possibile fare la scelta giusta”

Il paese di Ortucchio (L'Aquila) ha dedicato una strada al monaco Contestabile, "Giusto tra le Nazioni" per aver aiutato due famiglie ebree. Ha vissuto al Monte di Cesena dal 1928 al 1965

Ortucchio celebra e ricorda don Odo Contestabile. Il piccolo centro in provincia de L’Aquila nei giorni scorsi ha intitolato la scalinata che attraversa il paese di 1.700 abitanti al monaco benedettino don Odo che ha vissuto gran parte della sua vita – dal 1928 al 1965 – nella comunità monastica dell’abbazia di Santa Maria del Monte, a Cesena.

Una testimonianza di coraggio e moralità

All’abbazia del Monte durante la seconda guerra mondiale trovarono rifugio molte persone. Don Odo nel dicembre del 1943 salvò due famiglie ebree (i Lehrer e i Mondolfo) accompagnandole in Svizzera. “Nel corso di due viaggi distinti, ha rischiato la propria vita per aiutare degli sconosciuti, lasciandoci una testimonianza altissima di coraggio e moralità – sottolinea Filippo Panzavolta, da un anno presidente della Società Amici del Monte -. Quando ho scoperto la sua storia, me ne sono innamorato e ho deciso che mi sarei impegnato a farla conoscere”. 

Don Odo “Giusto tra le Nazioni”

Don Odo Contestabile (1912-1995) “aveva i requisiti per essere insignito del titolo di Giusto tra le Nazioni – prosegue Panzavolta -. Mancava la testimonianza delle persone salvate, che è essenziale perché la procedura abbia buon esito. Deciso a far riaprire il caso, ho iniziato la ricerca che, dopo non poche traversie, mi ha portato a rintracciare Beatrice Lehrer, una delle due sorelline portate in salvo da don Odo. Con la sua testimonianza lo Yad Vashem di Gerusalemme ha potuto riconoscere don Odo “Giusto tra le Nazioni”, aggiungendo il suo nome alla lista che porta i nomi di Perlasca e di Schindler, insieme a quelli di tanti altri eroi quasi sconosciuti”.

Nel 2022 si è svolta a Cesena una cerimonia alla presenza della cittadinanza e di trecento studenti di tutte le scuole superiori di Cesena. Di fronte ai discendenti della famiglia Lehrer, l’ambasciata d’Israele ha consegnato ai discendenti di don Odo la medaglia e la pergamena dei Giusti. Il suo nome sarà per sempre ricordato a Gerusalemme sul Muro dell’Onore.

La strada più bella del paese

Il 20 ottobre a Ortucchio c’è stata l’intitolazione di una scalinata a don Odo. “Porta alla chiesa di Sant’Orante, passando di fronte alla casa dove ha vissuto don Odo, ed è forse la strada più bella del paese”, sottolinea Panzavolta. Alla presenza del sindaco, dei discendenti, il vescovo di Avezzano monsignor Giovanni Massaro ha benedetto le due targhe di marmo poste all’inizio e in cima alla scalinata. Nella chiesa di Sant’Orante si è svolto un momento di testimonianza con amici e discendenti che hanno ricordato la figura del monaco. Il professor Panzavolta ha riassunto l’impresa di don Odo, mentre l’abate del Monte Mauro Maccarinelli ha sottolineato la “normalità” della sua azione, inserendola nel contesto della vita monastica e della spiritualità benedettina.

La salita al centro del paese di Ortucchio, ora salita don Odo Contestabile

È sempre possibile abbracciare il bene

A ottant’anni dal passaggio del fronte, qual è il messaggio oggi per noi? “La testimonianza di don Odo dimostra a tutti che è sempre possibile fare la scelta giusta, abbracciare il bene anche quando siamo circondati dal male. Don Odo, e con lui tutti i Giusti, ci dice che l’uomo possiede una libertà insopprimibile e che può sempre rispondere sì alla voce della propria coscienza. Ci insegna che è importante impegnarsi anche assumendosi dei rischi e che le persone in difficoltà vanno aiutate, sempre. L’esempio del bene è molto educativo, può essere di ispirazione, soprattutto per i giovani. Per questo ho portato la sua storia nelle scuole e continuerò a farlo”.

L'abate del Monte padre Mauro Maccarinelli è intervenuto alla cerimonia di intitolazione della scalinata a don Odo Contestabile