Scherzi a parte
I conti dello Stato sono una coperta sempre corta. Tutti la vorrebbero dalla loro parte. Poi, invece, quando quella coperta è da realizzare, filo per filo, tanti si tirerebbero volentieri indietro
Tre euro al mese. Potrebbe sembrare uno scherzo, invece pare sia una realtà. I tre euro al mese sarebbero la misura prevista dal Governo nella nuova Legge di bilancio quale incremento per le pensioni al minimo. Un intervento che dovrebbe compensare l’aumento del costo della vita registrato negli ultimi tempi.
Ironizzare su questi tre euro sarebbe fin troppo facile. Rimane un mistero capire come si può arrivare a proporre un aumento così a chi già fa enormi sforzi per arrivare alla fine del mese.
Dopo l’uscita della notizia, si sono subito sollevate proteste, anche all’interno della maggioranza che sostiene l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. D’altronde, come si potrebbe tacere di fronte a soluzioni di questo tipo? Pare che la Lega voglia spingere ancora di più sulla flat tax, anche a discapito dei pensionati. Visto che le risorse disponibili sono poche, da qualche parte occorre tagliare. Anzi, solo da qualche parte si possono indirizzare quei pochi euro che ancora residuano, dopo i tagli e gli impegni già presi dal ministro Giorgetti e dai suoi predecessori.
I conti dello Stato sono una coperta sempre corta. Tutti la vorrebbero dalla loro parte. Poi, invece, quando quella coperta è da realizzare, filo per filo, tanti si tirerebbero volentieri indietro.
Succede anche in Romagna. Ragionare solo sulle cifre assolute o su quelle che emergono dalle statistiche è sempre un’operazione complicata. Da un lato c’è chi evade e, all’apparenza delle cifre, sembra indigente, invece poi si organizza viaggi in isole esotiche e vive in abitazioni di lusso. Dall’altro ci sono le famiglie che arrancano, faticano nel pagare le bollette, convivono con la povertà, anche se in case proprie, ma senza più un gettito adeguato capace di assicurare una vita dignitosa.
Districarsi nei meandri di questi dati non è facile per nessuno.
Risulterebbe più semplice andare a indagare con i sistemi che la tecnologia mette a disposizione, come viene ribadito dagli esperti in ogni occasione pubblica. Si tratta di una questione politica, di scelte con le quali si indirizzano le risorse.
Torna la proposta dei tre euro al mese. Che farne rimane la vexata quaestio. A chi dare di più e a chi chiedere? Il Governo deve fornire risposte chiare, senza giri di parole.
In ballo c’è la vita, anzi la sussistenza, di milioni di persone. E queste non sono uno scherzo.