Rubicone
E’ on line la laurea in architettura al tempo dell’emergenza
L’emozione è ancora forte e il desiderio di raccontare la recentissima esperienza della laurea dal salotto di casa si fa particolarmente sensibile in Alessandro Patrignani, 25 anni a luglio, che nella seduta pomeridiana di mercoledì scorso 25 marzo ha discusso da casa sua, a Gambettola, la tesi di laurea magistrale in architettura, conseguita presso l’Università di Bologna, campus di Cesena. Il progetto presentato da Alessandro come tesi è stato elaborato in team insieme al compagno di studi Luca Gardini di Gatteo e ha avuto come titolo “Una nuova centralità urbana. Progetto per l’ex caserma ‘Prandina’ di Padova”. Un progetto di riqualificazione urbana che considera il trasferimento delle caserme militari fuori dal contesto urbano, così come sta avvenendo in diverse grandi città, e il recupero e valorizzazione dei relativi spazi per nuovi poli cittadini: un progetto piaciuto ai professori che ha valso ad Alessandro il voto di 110 su 110, con i complimenti dei professori.
“Dopo i cinque anni di percorso universitario al campus di Cesena, dopo aver partecipato alle proclamazioni di diversi compagni, con le aule piene di familiari, gli amici del paese e quelli di studio felici di condividere con soddisfazione il momento, essermi trovato in questa situazione inizialmente mi ha un poco destabilizzato. E’ stato tutto nuovo, sia per me che per i professori, e sono molto contento anche così. Nella pratica, la discussione della tesi on line funziona, ma viene sacrificato il lato più umano del percorso universitario. La presentazione del progetto a cui hai lavorato tanto, davanti a tutti, e la stretta di mano finale dei professori è un suggello importante che ha un certo valore, dopo cinque anni di studi”. Un gesto e un momento che comunque sarà recuperato: “Appena sarà possibile, dall’Università ci hanno informato che ci sarà per tutti anche la proclamazione dal vivo”.
Vestito a modo (“per fortuna il vestito lo avevo acquistato per tempo…”) Alessandro era affiancato dai genitori Patrizia e Roberto. “L’università ci ha messo a disposizione tre account per poter seguire in diretta la discussione. Li ho distribuiti alle mie due sorelle e alla mia morosa. E’ stato un bel modo per sentire la vicinanza delle persone lontane”. Si è dovuto aspettare le 20 di sera per la proclamazione. Ed è stato quello il momento per un ‘brindisi telematico’: “Le mie sorelle hanno organizzato a sorpresa un collegamento con un link su Google che ha messo in contatto nello stesso momento diversi familiari e amici. E’ stata una bella festa, ho sentito tanto affetto vicino a e. Mia mamma ha detto che sembrava ci fossero in casa tante persone”. Non sono mancati corona d’alloro (con nastro nero, corrispondente alla Facoltà di Architettura) e torta: “Per la prima, devo ringraziare l’intraprendenza di mia mamma e di mia sorella che l’hanno realizzata da un ramo dell’alloro del nostro giardino. E la torta ci è stata consegnata a domicilio dalla gelateria di Gambettola, su iniziativa della mia morosa. Tante le sorprese e i regali di quel giorno. Tante attenzioni che fanno bene al cuore e hanno valorizzato il mio particolare momento. Considerando la situazione generale…”.
Quale sogno nel cassetto del giovane neoarchitetto Alessandro? “Mi piacerebbe aprire uno studio di architettura, ma sono ben consapevole che è fondamentale conoscere il mondo del lavoro e quello dell’edilizia in particolare. Per farmi un poco di gavetta formativa, vorrei frequentare un tirocinio post laurea: opportunità che i Comuni del territorio mettono a disposizione dei giovani. Così imparo a conoscere meglio il territorio per poi mettermi a disposizione”.
Nella foto, Alessandro Patrignani neoarchitetto insieme ai genitori Patrizia e Roberto