Un giornalista belga sulle tracce del “vero” Rubicone

Un giornalista belga, il freelance Teun de Voeght, ha passato tre giorni in Romagna per approfondire il tema del Rubicone. Dopo aver visitato il ponte romano di San Vito di Rimini e Savignano sul Rubicone, nel primo pomeriggio di oggi, prima di ripartire per il Belgio, è stato a Calisese di Cesena. A fare gli onori di casa l’associazione culturale Pro Rubicone. Il presidente Paolo Turroni e il presidente emerito Rino Zoffoli hanno spiegato al belga le ragioni secondo le quali il vero Rubicone solcato da Cesare nel 49 a.C. sarebbe l’Urgòn, fiume che sorge alle pendici del monte Strigara (Sogliano) e che bagna la piana di Calisese.

“Mi sono appassionato alla vicenda di Giulio Cesare – spiega in inglese Teun de Voeght -. Facendo ricerche su internet, sono venuto a conoscenza dell’esistenza di più di un Rubicone e della diatriba fra piccoli territori sull’autenticità del proprio corso d’acqua. Mi sembrava un argomento interessante che ho sottoposto alla redazione. L’idea è piaciuta. A luglio uscirà il mio reportage sulle pagine dell’inserto culturale di De Standaard, prestigioso giornale in lingua fiamminga”.

Per il giornalista è la prima volta in Romagna. “Mi piace questa zona d’Italia – dice -. Ho trovato molta passione per la storia. Mi sono sorpreso del fatto – aggiunge scherzando –  che il detto “passare il Rubicone” è noto in tutto il mondo con il significato di “prendere una decisione importante”, ma non dalle vostre parti. Sarà perché i politici non prendono mai decisioni”.