Biblioteca Malatestiana, il Centro Cinema San Biagio e Casa Bufalini: criticità sotto la lente

Metti una sera a parlare di cultura a Cesena. Palazzo del Ridotto quasi pieno ieri sera per l’incontro organizzato dai movimenti Cesena Sìamo Noi e Italia in Comune in vista delle prossime amministrative. Sotto la lente d’ingrandimento, la Biblioteca Malatestiana, il Centro Cinema San Biagio e Casa Bufalini, le cui criticità sono state analizzate da “esperti autonomi e e indipendenti”, come li ha presentati la consigliera comunale Vania Santi che ha coordinato il dibattito.

Non si poteva non partire dal gioiello cittadino per eccellenza, la Biblioteca Malatestiana, primo bene italiano insignito del riconoscimento di Memoria del Mondo dell’Unesco. Dopo la svolta impressa nel 2013 da Antonella Agnoli, si sono susseguite per lo storico locale Claudio Riva una serie di “scelte infelici”. A partire dalla “forte riduzione del patrimonio librario” sia della sezione moderna che di quella ragazzi, che non promuove la lettura. E l’abolizione, voluta nel 2014 dal sindaco Paolo Lucchi, dell’Istituzione Biblioteca Malatestiana che ha provocato la perdita di autonomia dell’ente. E ancora la mancanza di un direttore ad hoc con specifiche competenze, come pure la decisione di non sostituire il personale andato in pensione. “Attualmente l’organico è composto da 15 unità, a cui si aggiungono le 7 della cooperativa Formula Servizi ” ha ricordato Riva. “La Malatestiana è riempita con una serie di cose che nulla hanno a che fare con lei, come i mobili della collezione Nori e gli uffici dell’Assessorato cultura che ne hanno ridotto drasticamente gli spazi – ha lamentato –. È stata declassata a branca del settore cultura e ridotta solo a un piano di visite. In questo ‘tempio del sapere’ vanno reintegrate le attività di ricerca storica e catalogazione del patrimonio”.

Lorenzo Baldacchini, ex direttore della Malatestiana e dell’Istituzione Biblioteche di Roma, ha concentrato il suo intervento sull’utenza perduta e mancata delle biblioteche, auspicando più indagini conoscitive in questo senso. E ha lanciato due campanelli d’allarme. Il primo, “a livello europeo si registra un regresso delle biblioteche: il paese preso a modello della Public library, la Gran Bretagna, è quello che ha visto il calo più drastico di fondi, figure professionali e utenza”. L’altro, che ha stupito non poco i presenti, “in Francia negli ultimi vent’anni sono state date alle fiamme 75 biblioteche, una forma di rabbia sociale che individua nella biblioteca una cittadella dove ci si sente esclusi”.

Claudio Cavalli, autore e presentatore della trasmissione tv ‘L’albero azzurro’, ha lanciato alcune interessanti idee “per condurre la Malatestiana antica nel 21° secolo”. Si tratta di ridisegnare l’accesso alla Sala del Nuti con un percorso attrezzato con scenografie, video e strumenti interattivi. Poco appeal pure per il bookshop e il suggestivo spazio del chiostro di San Francesco, non valorizzato come dovrebbe. Il papà dell’Eroico manoscritto (che ha presentato lo scorso  ottobre a Barcellona riscuotendo molto successo) ha ricordato come in Europa ci siano solo altre due biblioteche con i libri incatenati, oltre la Malatestiana che è la più antica: a Zutphen in Olanda e Hereford in Inghilterra.

Ha parlato di “lento declino del San Biagio” Franco Bazzocchi, già operatore culturale del Centro Cinema in pensione dal 2013. Se con lo spostamento della mediateca i prestiti sono esplosi, dall’altra parte il San Biagio, che celebra i 40 anni di attività, ha cominciato a perdere i suoi pezzi. L’ultimo atto conclusivo dovrebbe essere lo spostamento dello stesso Centro Cinema nel terzo lotto restaurato della Malatestiana. “Il Comune ha disatteso la motivazione per cui così non avrebbe più dovuto pagare l’affitto all’Asp, proprietaria del palazzo dell’ex convento. Lì infatti hanno sede altri uffici comunali: il Centro di documentazione educativa e il Centro donna”, ha detto. Controversa anche la decisione di affidare la schedatura degli archivi e l’organizzazione delle iniziative alla Cineteca di Bologna con affidamento dell’intero budget, anziché rafforzare l’organico del Centro Cinema, dove è rimasto solo Antonio Maraldi. “La sala cinematografica è in difficoltà, non dà la remunerazione del passato e a breve scadrà la gestione dell’associazione Cineforum Image. Si pone il problema di una nuova gara che sappia valorizzarla”, ha ricordato.

Per problemi di salute non è potuto essere presente Daniele Vaienti, presidente dell’Università della terza età (Ute), ma ha inviato un contributo scritto. “Negli anni ‘90 l’Ute aveva presentato uno studio sulla Malatestiana e il restauro di Casa Bufalini realizzato, tra gli altri, dagli architetti Cantori, Orioli, e Fioravanti, pubblicato nel 2001 e tenuto in un cassetto dall’Amministrazione comunale. Diverse le nostre proposte lanciate per l’utilizzo della dimora settecentesca: farne un percorso malatestiano, inserirla tra le case natale romagnole e trasferirvi il fondo librario che Maurizio Bufalini donò alla città e oggi è stipato in un magazzino”. Lo scorso 31 gennaio è scaduto il bando per la sua gestione, le due proposte presentate saranno valutate nell’arco di un paio di mesi.

Dal pubblico è intervenuto, tra gli altri, Andrea Daltri, presidente del Comitato scientifico della Biblioteca Malatestiana. Favorevole al ritorno di un direttore anche in previsione dei futuri pensionamenti, Daltri suggerisce di utilizzare come deposito per i volumi l’immobile confiscato alla criminalità, lo stesso in cui il Comune voleva inizialmente trasferire l’Archivio di Stato. Per quanto riguarda la gestione degli spazi, auspica una maggiore selezione delle iniziative “che sono troppe e spesso in concomitanza, la Malatestiana deve avere una sua proposta progettuale e non subire le proposte ricevute”. Infine, sulle sue scarsissime capacità comunicative, Daltri propone “di affidare all’esterno i servizi di comunicazione e marketing o addirittura assumere figure specifiche”.

Intanto è arrivata dall’assessore alla cultura Christian Castorri, candidato della lista civica Cesena 2024, una svolta sul direttore. “Condivido la sollecitazione di Art.1 Mdp e del Partito Repubblicano, a un impegno del candidato sindaco Enzo Lattuca e dell’intera coalizione di centrosinistra d’istituire una figura specifica di direzione dal punto di vista scientifico, e la ritengo assolutamente sensata. Il tema relativo al direttore, o meglio dirigente dedicato alla biblioteca, va affrontato”. Ha rassicurato sull’organico della Malatestiana che nel corso di quest’anno sarà toccato da quattro pensionamenti, due bibliotecarie e due figure amministrative. “In tutti i casi il personale verrà sostituito e non si lascerà scoperti i ruoli”, ha sottolineato.