No all’aborto, Gianna Jessen: “Non sono una che muore facilmente”

Gremito il teatro Verdi di Cesena per l’incontro con Gianna Jessen, l’attivista antiabortista statunitense, arrivata per la prima volta in città per raccontare e condividere la sua testimonianza di vita, dalla sua nascita a tutte le difficoltà fisiche e sociali che ha dovuto superare e che tutt’oggi affronta. “Non sono una che muore facilmente”, ha detto salutando la popolata platea che ha preso parte al pomeriggio organizzato dal Popolo della famiglia. Gianna non sarebbe dovuta mai venire al mondo: nacque alla trentesima settimana di gravidanza di sua madre, una diciassettenne del Tennessee, a seguito di un tentativo di aborto fallito, ma è sopravvissuta. “Non sono venuta a Cesena per condannare chi ha abortito. Se adesso siete qui e sentendo parlare di aborto avvertite una voce che vi condanna lasciatela stare perché non è la voce di Dio. Quella di Dio libera non condanna”, ha proseguito riportando un aneddoto che lascia intendere come in America oggi l’aborto sia la scelta di molte ragazze.

“Una signora delle pulizie – ha aggiunto – mi ha raccontato che le era capitato di vedere una ragazzina 16enne che aveva lasciato il feto morto nella vasca da bagno tra le altre cose da pulire. Questo succede quando si insegna ai nostri figli che la loro vita e che la nostra vita non hanno valore”. Testimonianza che ha commosso i presenti e lo stesso Massimo Pistoia del Popolo della famiglia che per l’occasione ha esortato i presenti ad aderire alla raccolta firme a favore dell’istituzione del reddito di maternità, un sussidio che andrebbe a tutte le donne che desiderano diventare madri, ma che non hanno le risorse economiche per crescere un figlio.