Inizia il restauro della “pantera” di via Strinati

Dal 6 maggio inizierà il restauro della “pantera” ritrovata in via Strinati. Sei settimane di lavori che si svolgeranno all’interno dei locali del museo archeologico, fresco di un importante intervento di sistemazione muraria. L’intervento di restauro si potrà seguire “dal vivo” secondo un calendario sia per il pubblico che per le scuole, una modalità già collaudata con successo per il recupero dei codici della Malatestiana.

“Un’esperienza che ha ben funzionato e da ripetere perchè la città e i cittadini si sentano consapevoli del valore del patrimonio archeologico della città”. Così l’assessore Christian Castorri che stamane ha presentato in conferenza stampa i dettagli di quello che sarà una sorta di laboratorio di restauro per riportare all’antico splendore la ‘pantera’ ritrovata e del progetto per il nuovo allestimento del museo archeologico, in corso di elaborazione in collaborazione con l’Università di Bologna. Insieme all’assessore, c’erano Romina Pirraglia, della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, Giuseppe Lepore, del dipartimento di Storia, culture e civiltà e Paolo Bolzani, del dipartimento Beni culturali, entrambi del Campus di Ravenna,  e la dirigente del Comune di Cesena  Elisabetta Bovero.

Durante il restauro, il museo archeolgico resterà aperto al pubblico con un allestimento e orari provvisori, mentre proseguirà la progettazione del futuro nuovo allestimento museale.

“Il progetto di restauro del mosaico di via Strinati ha una forte valenza didattica, sia per le scuole che seguiranno il cantiere, sia per gli studenti universitari che hanno provveduto al distacco delle tessere – ha spiegato Romina Pirraglia – sia per i cittadini. La ‘pantera’ sarà allestita nel museo cittadino, che a sua volta deve narrare la città di Cesena. I cittadini devono sentirsi gli eredi delle storie che il museo racconta”.

Per realizzare il nuovo allestimento, il Consiglio comunale di giovedì scorso, ha detto Castorri, ha stanziato 450 mila euro. Se la futura nuova Giunta approverà il progetto, tutto dovrebbe poter partire entro l’anno.

“Sarà un allestimento dinamico – ha quindi precisato Giuseppe Lepore – che racconti la storia della città e sia fruibili con diversi livelli di approfondimento. Il museo è identità cittadina, speriamo che il nostro contributo serva a fare il punto sulla storia di Cesena e della Romagna”.

“Secondo il progetto in elaborazione, ha quindi dettagliato Paolo Bolzani, l’accesso al museo sarà lo stesso della Biblioteca Malatestiana poiché le due realtà sono interconnesse e situate nello stesso corpo di fabbrica; il contenitore sarà rimodulato, le teche saranno di meno perchè l’eccessiva densità espositiva parcellizza lo spazio e non aiuta la fruizione dei contenuti; le volte a vista verranno eliminate, sarà invece ripristinata l’immagine dei capitelli, scomparsi durante la seconda guerra mondiale. Verrà riprogettata l’illuminazione che avrà il compito di valorizzare i pezzi esposti; il piano di comunicazione sarà rimodulato, rese più breve e meno tecniche le informazioni. Sarà rimodulato anche il percorso, che diverrà circolare grazie alla realizzazione di due ascensori, cosicchè la visita al Museo e alla biblioteca Malatestiana sarà un’esperienza unica, sopra la biblioteca e sotto il museo. Sarà posta infine attenzione alla climatizzazione, perché temperatura e umidità siano adatte a non alterare i reperti esposti.

I mosaici saranno allestiti a terra e protetti da passerelle in cristallo sulle quali il pubblico potrà camminare, percependo così la funzione di pavimentazione che veniva affidata a queste inestimabili opere d’arte. E la ‘pantera’? Non è ancora stabilito come sarà allestita, ha spiegato Bolzoni.

“Siamo degli story – teller – ha concluso l’esperto – che si tratti di touch screen, video wall o qualsiasi altra soluzione tecnologica e non solo, la utilizzeremo se sarà necessaria a raccontare bene il museo e i suoi contenuti”.