Domenica 24 novembre – 34ª domenica Tempo Ordinario – Anno B

CERTI DI ESSERE AMATI NEL NOSTRO CUORE C’È DIO

Dn 7,13-14; Salmo 92; Ap 1,5-8; Gv 18,33-37

«Sei tu il re dei Giudei?». Con questa domanda Pilato chiede chi è l’uomo che gli sta davanti e che con le sue scelte di vita e con le sue risposte enigmatiche lo fa sentire inadeguato, confuso, smarrito. Vorrebbe tanto trovare la Verità, quella verità di cui Gesù si proclama annunciatore, ma non si rende conto che il dialogo con Gesù avviene su due piani molto diversi. Pilato ragiona in termini di forza, di potere, di numero di soldati da mandare in campo. Gesù invece incarna la mitezza, il dono di sé, l’amore incondizionato che si offre senza imporsi. E aumentando la confusione di Pilato, Gesù risponde alla sua domanda con un’altra domanda: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?».

Con questa frase Gesù gli offre la possibilità di salvarsi, perché se Pilato nella confusione del suo cuore avesse veramente il dubbio che Gesù possa essere re, non sarebbe così lontano dalla Verità e potrebbe arrivare a riconoscerlo. Poi Gesù completa la sua rivelazione e dichiara di non essere solo re dei Giudei ma, come ci ricorda la Chiesa in questa festa liturgica, di essere re di tutto l’universo. Una regalità che si realizza nell’essere re del cuore di ciascuno di noi.

Per raggiungere questo scopo Gesù cerca di continuo ognuno di noi, si mette al nostro fianco e ci offre il suo amore per conquistare il nostro cuore. «Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me e lo farò sedere presso di me, sul mio trono» (Ap 3, 20-21).

Anche con Pilato, Gesù si comporta allo stesso modo perché sa che è una pecora smarrita che può essere salvata. E come il buon pastore che lascia le 99 pecore nel deserto per cercare quella perduta, Gesù ha lasciato temporaneamente i suoi apostoli nel deserto della paura – ma affidati alla guida e alla protezione di Maria – per andare a bussare alla porta del cuore di Pilato.

Come si fa a non innamorarsi di Gesù che, a un passo dalla morte, si preoccupa ancora di salvare un’anima in più, e proprio quella di chi sta per condannarlo a morte? Pilato ha perso la sua grande occasione: aveva la Verità davanti, ma non l’ha riconosciuta. Si è lasciato vincere dalla paura, dalle sicurezze umane, dalle urla di chi gridava più forte.

E noi, come possiamo aprire a Gesù la porta del nostro cuore e delle nostre famiglie, perché possa entrare e fermarsi a cena con noi e diventare il re del nostro cuore?