Cesena
Fra tempo e memoria. Il secondo giorno della festa di Radio3Rai
Il secondo giorno della festa di Radio Tre a Cesena inizia alle 9 in un Teatro “Verdi” con ancora pochi spettatori. Pian piano le persone affolleranno la platea, per ascoltare una particolare “Lezione di musica”. Guidati da Carlo Boccadoro con l’ensemble “Sentieri selvaggi” il ragionamento musicale si dedica al concetto di tempo, uno dei più sfuggenti. Persino Sant’Agostino, in uno dei suoi passi più celebri, riconosce che, pur sapendo nel suo intimo cosa sia il tempo, non è in grado di spiegarlo a chi gli chiedesse di dare una definizione logica. Per i musicisti, poi, il tempo è una realtà differente dalle altre persone, perché il tempo è la struttura stessa della musica. Carlo Boccadoro ha presentato la riflessione di musicisti statunitensi sul tempo in musica, ricordando le particolarità di John Cage, che compose il brano “4′ 33””, ovvero un brano in cui lo strumentista (può essere eseguito da qualunque musicista) si pone di fronte al suo strumento e tace per esattamente quattro minuti e 33 secondi.
Una curiosità, si potrebbe pensare: un modo per stupire un pubblico che ormai ha visto di tutto e quindi può trovare qualcosa di interessante in un musicista che non fa ciò che lo contraddistingue, cioè eseguire una musica. In realtà il ragionamento di John Cage è molto più profondo, filosofico, potremmo dire. L’ascoltatore deve osservare ciò che lo circonda, per quei 4 minuti e 33 secondi, deve acuire le proprie percezioni, deve rendersi di nuovo presente a se stesso, cosa che non ci capita di fare nella nostra quotidianità, distratti come siamo da tutta una sinfonia di rumori e eventi che ci impediscono di notare ciò che ci circonda. Quindi, 4 minuti e 33 secondi di silenzio (ma in realtà non è un silenzio assoluto, perché ci sono i respiri dei presenti, gli scricchiolii delle sedie, magari un colpo di tosse, un aereo che passa sopra le nostre teste) servono anche a farci capire che un lasso di tempo breve, inferiore ai proverbiali “cinque minuti” che ci servono per indicare un tempo minimo, può diventare, in determinate circostanze, vastissimo. Il tempo, quindi, è relativo. Il gruppo “Sentieri selvaggi” ha così eseguito brani di Philip Glass, Steve Reich, David Lang, e altri musicisti del XX e XXI secolo provenienti dagli Stati uniti, per spingere gli ascoltatori a riflettere sulla dimensione temporale, quella che più ci controlla, in cui non abbiamo possibilità di movimento, se non in avanti, e che pure ci sfugge sempre, eterna e evanescente.
Filo rosso
Dal Teatro “Verdi” al “Bonci” per il terzo “Filo rosso” con la voce di Enrico Morteo e il sassofono di Fabio Petretti per ragionare di design partendo da Leonardo. Questa volta lo spunto è un orditoio, disegnato dal da Vinci, che porta a ragionare sulla forma dei tessuti. Negli Anni Sessanta Nanni Strada rivoluzionò la moda, che si doveva confrontare con le minigonne. Diminuita la quantità di tessuto nella parte inferiore del vestito, occorreva qualcosa per coprire le gambe, e vennero elaborati i collant, fino a creare un abito realizzato in un unico pezzo, grazie ai nuovi tessuti sintetici. Poco tempo fa, a distanza di tanti anni, un vestito simile è stato rielaborato da una famosa maison internazionale, a testimonianza della chiaroveggenza della moda e del design italiano.
Tutta l’umanità ne parla
In un “Bonci” che lentamente si stava riempiendo (platea e due ordini di palchi) è iniziata una puntata speciale di “Tutta l’umanità ne parla”, che prende spunto dal format feriale “Tutta la città ne parla” per fare intervenire personaggi del passato su temi di attualità. Il programma, condotto da Edoardo Camurri e Piero Del Soldà, aveva questa volta un personaggio unico ma doppio. Leonardo da Vinci, però separato: lo Scienziato, cui ha dato voce Marco Malvaldi, e l’Artista, impersonato da Antonio Forcellino. L’esordio del dialogo non è stato dei più brillanti, e i due scrittori sembravano un po’ in difficoltà nell’interpretare il ruolo, poi hanno cominciato a credere davvero in quello che stavano facendo e il battibecco fra le due anime del genio è stato di grande effetto e suggestione, con momenti di vivace ironia, quando ad esempio entrambi hanno attaccato l’insopportabile Michelangelo o quando lo Scienziato ha ricordato come l’Artista lo distraesse dai suoi calcoli e dai suoi ragionamenti. Alla fine, pensando al sorriso misterioso di “Monna Lisa” entrambi hanno riconosciuto che da una parte serviva la conoscenza scientifica dei muscoli facciali, dall’altra la conoscenza artistica dei colpi di luce, per ottenere un capolavoro assoluto.
Radio3 Mondo
Il programma dedicato all’attualità internazionale, condotto da Anna Maria Giordano, si è dedicato al 2050. Un tempo (ancora una volta, il tempo interviene nella riflessione) che ci pare lontanissimo ed è, invece, dietro l’angolo. Esattamente come dietro l’angolo, appena 11 anni, secondo i principali scienziati, si trova il punto di non ritorno per cercare di salvare il clima del mondo. A ragionare di questo sono stati Cristina Pozzi, indicata come una dei 200 giovani che saranno i leader del futuro, Enrico Giovannini, economista, e i giovani Caterina Mancuso, universitaria cesenate, e Alexander Fiorentini, liceale di Forlì, questi ultimi come voci dei “Fridays for future”, la manifestazione globale che, dietro suggerimento di Greta Thunberg, ha infiammato le piazze di tutto il mondo. In un mondo in cui le tecnologie potranno sempre di più, ha ricordato Cristina Pozzi, in cui si potrà ordinare un “bambino firmato”, cioè si potrà intervenire sul Dna di un feto per eliminare tutto ciò che non si desidera, come malattie genetiche (ma anche aspetti puramente estetici), e quindi in un mondo in cui mai come oggi ciò che si vuole può diventare reale, rimanere coi piedi per terra diventa di un’importanza assoluta. Grandi applausi da un “Bonci” ormai gremito in particolare per i due più giovani, che a gran voce hanno detto che è il momento di un totale cambiamento di mentalità, perché i più giovani non devono pagare per gli errori dei più vecchi.
La programmazione mattutina è proseguita con un concerto per pianoforte, della virtuosa Mariangela Vacatello; nel pomeriggio, ancora Fahrenheit (15-16), poi “Radio3 Scienza” (16-16,45), il quinto “Filo rosso” (16,45-16,55), il “Teatro di Radio3” (16,55-18,05), ancora il “Filo rosso” (18,05-18,15), “Leonardo in Romagna” (18,15-18,45) e il concerto delle “Ladyvette” (19-19,50), prima del gran finale di sabato, con lo spettacolo di Alessandro Bergonzoni (21,30-23,30).
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