Domani al voto per scegliere il sindaco di tutti i cittadini e ricordando che “la bacchetta magica non funziona in politica”

Ormai ci siamo. Mancano meno di 24 ore all’apertura dei seggi (si vota dalle 7 alle 23) per il ballottaggio che si tiene per la prima volta a Cesena. Un’esperienza nuova, faticosa ed esaltante al tempo stesso. In primis per i candidati alla poltrona di primo cittadino. Poi per chi li sta seguendo in questi mesi di campagna elettorale. Anche per i cittadini che dovranno tornare alle urne un’altra volta dopo esserci andati domenica 26 maggio scorso. Ricordo che può votare anche chi non ci è andato nella scorsa elezione.

Esperienza bella e faticosa anche per noi, operatori nei mass media. La passione politica messa in campo ha superato le difficoltà emerse e ha fatto venir fuori un lato bello della nostra città e di chi la abita: il desiderio di partecipare, di volerci essere, di poter incidere, di poter lasciare un segno. Una voglia di partecipazione che sembrava sopita e che va contro a un luogo comune troppo diffuso: gli italiani sono stanchi della politica.

Da noi non è stato così, come dimostrato anche dall’animato e coinvolgente dibattito di lunedì scorso al Ridotto (la registrazione è sulla nostra pagina Facebook) organizzato dal nostro giornale. I candidati sono emersi giustamente nelle loro diversità, ma si sono rispettati da autentici galantuomini. Anche il pubblico ha partecipato con molto calore, come è inevitabile che sia, mostrando, con le numerose domande poste, di voler essere protagonista nella vita pubblica della nostra città.

Ora siamo alla resa dei conti. O meglio, alla conta dei voti. Basta proclami. Basta promesse. Si passa al concreto della vita quotidiana. E poi da lunedì, chiunque vinca, dovrà mettersi subito al lavoro per rispondere alla numerose richieste emerse da ogni direzione e in ogni direzione. Chi vincerà sarà il sindaco di tutti e per tutti, come abbiamo sempre ricordato negli anni a chi abitava il gradino più alto di palazzo Albornoz. E dovrà avere a cuore il bene di tutti e di ciascuno. Con una parola un po’ abusata, dovrà avere a cuore il bene comune, un moltiplicatore del bene di tutti, e non solo tenere in considerazione chi l’avrà votato. Non dimenticando mai, comunque, come ripetuto più volte dal sottoscritto in questi ultimi mesi andando a prestito dal discorso di papa Francesco in piazza del Popolo il primo ottobre 2017, che “la bacchetta magica non funziona in politica” e che “un sano realismo sa anche che la migliore classe dirigente non può risolvere in un baleno tutte le questioni”.

A tutti, in bocca al lupo. Non solo a Lattuca e a Rossi, ma anche a chi con loro andrà a formare la giunta e a chi entrerà in Consiglio comunale. Buon lavoro.