Sale giochi e locali con slot machine, sei mesi per traslocare

A Cesena sarebbero 91 su 99 i locali pubblici, sale giochi o esercizi che ospitano videolottery  e tra questi la sala Bingo di via Giuseppe Ambrosini, che dovranno chiudere bottega o trasferirsi nel giro di sei mesi.

Il Comune di Cesena, tra i primi – ha sottolineato orgoglioso il Sindaco Paolo Lucchi stamane in conferenza stampa -, ha pronta la mappatura dei luoghi sensibili nelle vicinanze dei quali sarà vietata l’apertura di sale giochi, scommesse e simili.

L’indicazione proviene dalle leggi regionali del 2013 e del 2016 per il contrasto e la prevenzione del gioco d’azzardo che stabiliscono un’area di rispetto di 500 metri dai luoghi indicati come sensibili.

La mappatura elaborata per il Comune di Cesena, ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Orazio Moretti, è stata realizzata sulla scorta della delibera regionale che definisce le modalità attuative della norma, ed è stata approvata ieri pomeriggio dalla Giunta comunale.  Il documento attende ora l’approvazione del Consiglio Comunale il 15 dicembre, termine cogente per tutti i comuni emiliano romagnoli e data di riferimento per la decorrenza dei sei mesi entro i quali la delibera sarà operativa.

I luoghi sensibili individuati e localizzati a Cesena, certamente oltre il centinaio, sono istituti scolastici di ogni genere e grado, università comprese – anche se queste ultime non rientrano tra le indicazioni regionali -, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio sanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori.

Attorno a questi luoghi le aree di rispetto di 500 metri non potranno ospitare l’insediamento di nuove attività riconducibili al gioco d’azzardo. Sale giochi o esercizi pubblici che ospitino le famigerate Vlt dovranno cessare l’attività le prime o eliminare le macchinette i secondi, oppure trasferirsi nelle cosiddette aree “bianche”, ha spiegato l’assessore Simona Benedetti, ovvero al di fuori dei 500 metri prescritti. La mappatura è utile non solo a individuare gli esercizi pubblici ai quali destinare i provvedimenti ma anche per verificare la presenza di sale gioco, sale scommesse o locali che ospitano slot machine. Anche in questo caso, il destino sarà quello del trasloco.

Dalla cartografia delle aree “slot free” emerge a colpo d’occhio che almeno un terzo del territorio comunale sarà precluso all’insediamento di tali attività. In base alle proiezioni, ha spiegato l’assessore Moretti, dei 99 locali di questo tipo attualmente attivi a Cesena, 91 ricadono in questa situazione ma una volta approvata la delibera, partiranno i controlli veri e propri a cura della Polizia Municipale, a seguito dei quali saranno adottati i provvedimenti di chiusura.

Gli esercenti che decideranno di trasferire la loro attività in zone non vietate dovranno presentare una domanda di permesso di costruire o formalizzare comunque l’intento, il ché farà scattare una proroga di sei mesi. Gli esercenti che ospitano slot machine e che non intenderanno traslocare, non potranno installare nuovi apparecchi né rinnovare le licenze alla scadenza.

Una deroga alla norma regionale è stata richiesta per l’Ippodromo attraverso i consiglieri regionali del collegio di Forlì-Cesena, ha precisato il sindaco Lucchi. La sala scommesse sulle corse dei cavalli presente all’Ippodromo del Savio rientrerebbe nel divieto in quanto annessa ad un impianto sportivo. Tuttavia, non trattandosi di sala scommesse generica ma legata all’attività prevalente all’interno dell’impianto, elemento che forse è sfuggito al legislatore, si confida nell’accoglimento della richiesta.

“La legge regionale è una buona legge e noi l’abbiamo applicata interamente” ha sottolineato quindi il Sindaco aggiungendo che ora “le attività devono fare una scelta”.

Una scelta tra ritornare a fare i bar o i tabaccai abbandonando il resto o trasferirsi in periferia.