Proiettato mercoledì sera, davanti a tanta gente, “I giorni dell’ira”, documentario storico a cura di Tommaso Magalotti

“L’Italia l’abbiamo costruita anche su questi lutti che spesso la storiografia non ricorda causando gravi lacune nei più giovani che invece devono sapere”. E’ convinto di questo Tommaso Magalotti (foto in basso), storico, artista e alpino cesenate che ieri sera presso il cine teatro Victor di San Vittore ha presentato “I giorni dell’ira”, documentario storico realizzato assieme a Franco Raggi, anch’egli alpino. Un documento di essenziale importanza socio-culturale incentrato sulla battaglia di Nikolajewka combattuta valorosamente dalle Armate alpine italiane nel gennaio del 1943.

A distanza di molti decenni, per celebrare il 75esimo anniversario di questo evento storico che ha permesso a numerosi soldati italiani di iniziare il lungo cammino del rientro in Italia, Magalotti ha pensato di realizzare un video-documento di 55 minuti che racconta alcuni episodi di quella tragica ritirata, le fasi dello sfondamento e il valore degli stessi alpini sulla base di “Scritto sulla neve”, un libro-testimonianza curato dal cappellano della Tridentina don Carlo Chiavazza, coprotagonista con don Carlo Gnocchi di quelle terribili vicende. Nel gennaio 1943 l’Armir (Armata italiana in Russia) viveva la grande tragedia della ritirata del Don nella steppa russa, con temperature che raggiungevano anche i 40 gradi sottozero. I militati, molti di loro alpini, dovettero sostenere continui combattimenti con le soverchianti armate sovietiche che cercavano di annientare le divisioni italiane e quanto rimaneva dell’Armata stessa stringendole come in una sacca. Negli ultimi giorni di gennaio, la divisione alpina Tridentina – dopo ripetuti attacchi che mietevano tanti morti sul campo – con la forza della disperazione riuscì finalmente a sfondare quell’accerchiamento a Nicolajewka, dando la possibilità a se stessa e a quanto rimaneva del Corpo di spedizione italiano di potersi sottrarre al nemico cercando di fare, finalmente, ritorno in Patria.

“La vostra presenza così numerosa ci ripaga”, ha esordito Magalotti presentando il docu-film e ringraziando i tanti presenti che hanno di fatto gremito i 180 posti disponibili. “Speriamo che questo documentario possa essere presentato in altre occasioni perché riporta alla luce un momento storico terribile che rischia di essere dimenticato. Molti potrebbero darmi lezione su queste vicende. Tanti di voi sanno che pur essendosi verificate queste vicende oggi ancora non sono bene inquadrate nel contesto globale”. Un lavoro storico magistrale e insieme una serata-evento desiderati per ricordare quei 65 mila uomini italiani chiamati a combattere sul fronte russo al fianco dell’11esima armata tedesca e di cui solo 4 mila vi fecero ritorno in patria.