Cesena
La Confartigianato chiede ai politici e all’Europa di pensare alle imprese medio-piccole
Il rapporto con l’Europa è al centro dei programmi elettorali in vista delle politiche del 4 marzo. Confartigianato cesenate chiede anche ai candidati locali di ragionare su un obiettivo trasversale ai partiti: migliorare l’efficacia delle politiche dell’Ue a favore delle piccole imprese, per quel che riguarda l’accesso ai finanziamenti e ai mercati internazionali, la promozione dell’imprenditorialità, semplificazione e riduzione degli oneri amministrativi, sostegno alla competitività e all’innovazione delle pmi.
“L’Europa – rimarca il Gruppo di Presidenza Confartigianato cesenate con una nota inviata oggi alla stampa – non ‘vede’ la realtà del tessuto produttivo formato per il 99,4% da micro e piccole imprese con meno di 50 dipendenti. Le politiche Ue sono ancora fatte ‘su misura’ per il restante 0,6% delle aziende. Risultato: 23,2 milioni di artigiani, micro e piccole imprese, che danno lavoro a 70,2 milioni di addetti (pari al 51,1 per cento del totale degli occupati nelle aziende dell’Ue) subiscono costi e complicazioni per adeguarsi a norme e interventi pensati per taglie d’impresa extralarge. È necessario un nuovo modo di legiferare che sia fatto per il 99,4 per cento delle imprese e semmai poi derogato per lo 0,6 per cento, e non viceversa come avviene oggi”.
Occorre dunque correggere questo paradosso e ribaltare il paradigma che guida le scelte europee di politica economica.
“L’Ue deve ripartire dagli impegni assunti nei confronti delle piccole imprese – aggiunge il Gruppo di Presidenza – e precisamente dallo ‘Small Business Act’, la comunicazione adottata il 25 giugno 2008 dalla Commissione Europea che, ispirandosi all’idea-guida ‘Pensare anzitutto al piccolo’, contiene orientamenti e proposte di azioni politiche da attuare a livello europeo e negli Stati membri per valorizzare i 23,2 milioni di micro e piccole imprese europee. Sono passati dieci anni e le indicazioni dello Small Business Act debbono ancora essere attuate, in Italia e nell’Ue, con norme semplici, chiare, di diretta applicazione, proporzionali alla dimensione aziendale ed al settore di attività. La tenuta del sistema politico e sociale, il rilancio dell’economia, sia in Europa che in Italia, impongono interventi urgenti per le micro e piccole imprese: a cominciare dal fisco e dal credito, dalle politiche per la formazione e l’occupazione, dagli interventi per l’innovazione e l’internazionalizzazione”.