Cesena
Libera Cesena presenta il conto e chiede al sindaco di limitare i “megaprogetti”
Per Libera Cesena è arrivato il momento di presentare il conto alla città. Stefano Spinelli, Marco Casali e Domenico Formica hanno raccolto in una sorta di officioso vademecum tutti i numeri che compongono l’agenda di Libera Cesena che, specificano, ad oggi è da intendere come “un laboratorio politico nato in occasione delle precedenti elezioni amministrative come coalizione di forze”. Quello che però ora conta è il futuro tanto che in vista delle amministrative del 2019 ci saranno dei cambiamenti. “Oggi – spiega Spinelli – viviamo la fase del dialogo con Lega e Popolo della Famiglia. Per le amministrative si vedrà. Dobbiamo lavorare affinché il centrodestra cesenate arrivi alle urne come una concreta alternativa al centrosinistra”. Ed è proprio al sindaco Paolo Lucchi che Spinelli, Casali e Formica si rivolgono contestando l’ampio ventaglio di progetti che hanno coinvolto la città negli ultimi anni con costi eccessivamente alti e tempi dilatati più del dovuto. Ma andiamo per ordine.
Libera Cesena dall’ottobre 2014 al dicembre 2017 ha partecipato a ben 60 consigli comunali presentando 31 mozioni contro il degrado urbano, sulla qualità della vita, per il miglioramento della gestione delle strutture di accoglienza (di cui 11 accolte), 48 interpellanze (quoziente cesena, viadotto Kennedy, Piazza della libertà) e tre ordini del giorno (Ospedale, consiglio comunale aperto sull’assistenza dei migranti e visita del Papa). “Abbiamo affrontato diversi temi non solo in un’ottica oppositiva, ma anche di collaborazione”, precisa il coordinatore Spinelli lanciando un appello al sindaco: “Basta con i megaprogetti”. Il riferimento, più che esplicitato, va all’ospedale, al quartiere Novello, ai cantieri che interesseranno le tre piazze e alla “dispendiosa” rete della videosorveglianza.
“Sul progetto dell’Ospedale si deve evitare la perdita di servizi sanitari importanti per Cesena. Abbiamo presentato tre interpellanze ponendo alcune questioni relative il problema dell’utilizzo degli strumenti. Rischiamo di avere solo un grande Trauma center”, prosegue Spinelli. Non meno importante il tasto della videosorveglianza che, aggiunge Formica, “non affronta il problema della sicurezza”. “Sono stati investiti 10 milioni di euro. Si sarebbe potuto fare tutto con una spesa minore in tempi immediati. Neppure Roma in occasione del Grande Giubileo del 2000 spese così tanto”, ammonisce.
Ancora, le tre piazze. Si potrebbe affermare: ‘Quartiere che vai, cantiere che trovi‘. Ulteriori lavori, per Casali, Spinelli e Formica, creerebbero difficoltà ai cittadini che avrebbero ancora una volta (piazza della Libertà insegna) la viabilità limitata e ridotta. A tal proposito, Libera Cesena ha richiamato in ballo l’area dismessa del Sacro Cuore. “In assenza di soluzioni di parcheggio alternative ultimamente è venuto fuori il Sacro Cuore. Avevamo proposto – ricorda Spinelli – una mozione specifica per andare in quel senso in tempi che avrebbero permesso di chiudere la questione tempo fa. L’amministrazione si è pronunciata in maniera negativa, oggi invece considera la nostra proposta”.