Cesena
La festa di RaiRadio3 a Cesena. Il racconto del pomeriggio
Il pomeriggio di RaiRadio3 a Cesena inizia nel nome della politica: d’altronde, avendo come titolo “Tirannia e libertà” non poteva essere diversamente. La puntata speciale di “Fahrenheit” condotta da Loredana Lipperini e Marino Sinibaldi ha posto l’accento sull’identificazione di libertà e tirannia, nel mondo di oggi.
Ospiti della puntata, l’ex ambasciatore (e scrittore) Sergio Romano, l’esperto di internet Massimo Mantellini, Marco Antonio Bazzocchi, docente di Letteratura italiana all’Università di Bologna, e l’artista santarcangiolese Maria Cristina Ballestracci. L’opposizione tirannia/libertà, secondo Sergio Romano, è mal posta, perché «non c’è né pura tirannia, né pura libertà. Anche i leader dei governi che sembrano più totalitari devono tenere conto delle minoranze, persino i leader religiosi non sono del tutto liberi». Data la conoscenza della geopolitica contemporanea, molte domande sono state fatte a Sergio Romano su due luoghi “caldi” dello scacchiere, la Turchia e la Russia. Sulla prima, Romano non ha dubbi: «la Turchia di Erdogan non è la Turchia che avevamo conosciuto nei decenni passati, quella filo-occidentale, aperta alle riforme, laica; quella era la Turchia delle élites di Smirne, di Istanbul. La Turchia che ha dato il voto a Erdogan è la Turchia della piccola borghesia anatolica, composta da mussulmani devoti, che vogliono dal loro leader ciò che il loro leader sta dando loro». Negli ultimi trent’anni, dopo la fine delle ideologie, il mondo si è frammentato. «Di sicuro, ha detto Romano, siamo tutti più vulnerabili, ma non credo sia un male: meglio liberi nel disordine che irregimentati in un ordine ideologico». Accanto a Romano, l’esperto di informatica Massimo Mantellini ha puntualizzato che questo disordine che sembra dominarci deriva anche dal fatto che noi abbiamo mente e corpo analogici, e siamo immersi in un mondo sempre più digitale. A proposito di mondo digitale, Marco Antonio Bazzocchi ha raccontato che, come docente universitario, ogni anno ha rapporti con circa seicento studenti, molti dei quali vorrebbero che tutti i contatti fossero esclusivamente via e-mail, e in questo modo i rapporti umani, già piuttosto labili, svaniscono del tutto. Di rapporti umani si occupa Maria Cristina Ballestracci, con un progetto artistico, “Oltrepassi 201”, iniziato nel 2013: sulla spiaggia di Firenzuola di Focara, nelle Marche, ha raccolto 201 scarpe, trovate lì abbandonate nel corso degli anni. Per ogni scarpa uno scrittore ha composto un testo. Nel 2019, a Matera, questo grande progetto troverà l’esposizione completa. Ritornando a parlare di politica, Sergio Romano ha speso parole di grande ammirazione per la Russia, nazione che lui ama molto. «La vicenda della Russia è unica: il più vasto Paese del mondo era una potenza coloniale che aveva in sé le sue colonie, ed anche se quella ortodossa è la religione più diffusa, vi sono rappresentate tutte le religioni e oltre una decina di etnie diverse. In nessun altro Paese al mondo c’è mai stata tanta generosità per le minoranze». Alla domanda se non si debba aver paura di Putin, Romano ha risposto: «Da quando è arrivato Trump non c’è più bisogno di aver paura di Putin».
Dalla politica alla scienza; a seguire, è andata in scena e in onda una puntata di “Radio3 Scienza”, condotta da Marco Motta e Rossella Panarese. L’argomento è stato dei più affascinanti, anche per i profani: i dinosauri. In particolare, la loro scomparsa. Alessandro Montanari, geologo, ha raccontato come alla fine degli anni Settanta iniziò a formarsi l’idea che i “terribili rettili” (dinosauro vuole dire questo in greco) fossero scomparsi all’improvviso, grazie al ritrovamento, nella Gola del Bottaccione, a Gubbio, di una quantità enorme di iridio in uno strato di terreno risalente a 65 milioni di anni fa. L’iridio è rarissimo sulla terra ed è invece abbondante nello spazio. Il fatto che in tutto il pianeta si trovassero le stesse tracce di iridio nello stesso strato voleva dire una cosa sola: c’era stata una collisione con un enorme asteroide. Oggi è la spiegazione più nota per la scomparsa dei dinosauri, ma all’epoca sollevò un vero vespaio, perché dopo secoli in cui la teoria darwiniana teorizzava una evoluzione globale e lenta, si tornava a parlare di catastrofismo e di fine improvvisa delle specie viventi sulla terra. Nel golfo dello Yucatan fu proprio Alessandro Montanari a trovare la “pistola fumante” come nei romanzi gialli, ovvero l’enorme cratere lasciato dall’asteroide. 200 chilometri di diametro, le dimensioni del Belgio. Il 75% delle specie viventi scomparve, lasciando spazio ad altre forme di vita, fra le quali i mammiferi, e ciò portò noi esseri umani a diventare ciò che siamo oggi. Il punto più sorprendente, però, è che i dinosauri, in realtà, non si sono estinti: sono ancora fra noi, e sono gli uccelli. Da un punto di vista biologico, gli uccelli non sono parenti dei dinosauri, da una linea collaterale, lontani cugini: gli uccelli sono proprio i dinosauri. Tutti gli uccelli, incluso il pollo che qualcuno avrà gustato arrostito. Ed avevano un’altra particolarità curiosa: quasi tutti erano piumati. Molto diversi dalle lucertole troppo cresciute che abbiamo visto nei film (“Jurassic Park” su tutti gli altri), ed è molto difficile ridare loro vita, almeno tramite l’arte, come hanno fatto Simone Maganuco (paleontologo) e Davide Bonadonna (paleoartista), che hanno portato in scena le realizzazioni di antichi dinosauri, fra i quali il famosissimo “Ciro”, il primo dinosauro scoperto in Italia, vicino a Benevento. Altro che vecchie scoperte: sui dinosauri c’è ancora tanta ricerca da fare.
Il programma della festa di RaiRadio3 a Cesena prosegue nel pomeriggio di sabato e si concluderà nella mattina di domani, domenica 27 maggio.
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