Gli splendidi cortili della contrada Sacchi hanno accolto i cesenati

Una via che si riscopre comunità, un gruppo di vicini divenuti contradaioli che scende in strada, collabora e apre le porte dei propri palazzi alla città.

La scorsa domenica nel cuore di Cesena è tornata, per il sesto anno consecutivo, la festa urbana “Chi non ha contrada non ha casa”. Organizzata direttamente dai residenti, che aprono i loro cortili piccoli e grandi per l’occasione, la festa ha coinvolto quest’anno le vie Sacchi, Chiaramonti, Uberti e Montalti. Spina dorsale della festa resta la via Sacchi, centro della contrada. Qui si è tenuto un mercatino dei bimbi all’insegna del riuso e della circolarità dei beni.

Aperti, tra gli altri, i cortili del settecentesco palazzo Chiaramonti, di palazzo Monti in via Uberti (con tanto di spettacolare vista sul retro della Malatestiana), casa Bagioli in via Montalti, dove era allestita una piccola mostra su Teresa Bagioli (discendente della famiglia, nata negli Usa e sposata al politico e generale Daniel Sickles). Nell’occasione è stata aperta anche la chiesa di Santa Cristina, piccolo Pantheon cesenate, e la cripta annessa.

In ogni cortile era presente un abitante per raccontare la storia del proprio palazzo. Un modo concreto di tener vive le radici di un territorio, condividendole con gli altri in spirito di buon vicinato e all’insegna di relazioni non virtuali.

La festa si è conclusa alle 19, nella piazzetta Montalti, con la condivisione di cibi e bevande portati da casa, mentre l’Osteria del Perditempo ha offerto ai presenti vino e piadina.