Cesena
Alluvione. La solidarietà arriva dalla comunità di San Mauro in valle grazie alla casa-famiglia Adonai
“Quando le realtà di uniscono ecco che si possono superare con meno fatica le difficoltà e si riesce a rispondere ai bisogni tempestivamente”: con queste parole Loretta e Guido della comunità di San Mauro in Valle raccontano della straordinaria collaborazione nata tra chiesa cattolica e chiesa evangelica in occasione di questi giorni di emergenza alluvione.
“Già dal giorno successivo all’esondazione del Savio abbiamo scelto di aiutare la casa-famiglia Adonai della chiesa evangelica di Torre del Moro dove Maria e altri volontari stavano preparando i pasti per gli sfollati e i volontari – raccontano Loretta e Guido -. La casa famiglia non avendo una cucina molto spaziosa non riusciva a far fronte alle richieste di pasti che erano arrivate a 1500. A quel punto mio marito ed io abbiamo deciso di attivare la cucina della parrocchia di San Mauro e abbiamo creato un primo gruppetto di volontari. Inizialmente abbiamo supportato la casa famiglia con un centinaio di pasti, ma mai ci saremmo aspettati di arrivare a prepararne fino a 700 al giorno”.
Pasti completi di primo, secondo e verdure, in alcuni casi il menù ha offerto anche il dolce preparato con cura da mamme e nonne della parrocchia. A questi parrocchiani si sono aggiunti in breve tempo anche quelli delle Cucine popolari che avendo la cucina fuori uso a causa dell’alluvione hanno dato la loro disponibilità. “Abbiamo coinvolto anche persone dell’associazione Band Selvaggia di San Romano a Mercato Saraceno – aggiungono Loretta e Guido – che ci hanno preparato ben 17 padelloni di dolci e si sono alternati in cucina. Ad oggi stiamo preparando circa 500 pasti a pranzo e 200 a cena e mai avremmo immaginato di creare un team di circa 92 persone che ha ruotato in questi giorni coprendo i turni del mattino e del pomeriggio. A breve sospenderemo questo servizio che sarà affidato ad altre associazioni. In questi giorni lo stare tutti insieme e fare esperienza di tutta questa disponibilità ci ha fatto riscoprire la grandezza dell’uomo che “quando vede qualcuno che ha bisogno si muove”.
Questa cucina improvvisata ha potuto contare sulla messa a disposizione di attrezzature e anche di materie prime offerte dalle imprese, associazioni e aziende agricole del territorio.
“Tutte le volte che abbiamo chiesto aiuto per completare i nostri pasti – dicono infine Loretta e Guido – ci è stato dato, un’apertura di cuori straordinaria”.
Nella mattina ha fatto visita al gruppo di volontari anche la consigliera regionale Lia Montalti, (foto qui sotto). Con lei anche il parroco don Jude.