Cesena
Il sindaco Lattuca: “Questo decennio cambierà la cartolina di Cesena”
Il sindaco di Cesena Enzo Lattuca è pronto a ricandidarsi, ma non pensa sia giunto ancora il momento per parlare delle elezioni del giugno 2024: «Non mi sono stancato di fare il sindaco, la mia disponibilità c’è e con le forze di maggioranza ci siamo già confrontati. Ma con quello che è accaduto a maggio abbiamo altri pensieri ora. Ci sarà tempo per pensare alle coalizioni, a partire dall’allargamento della maggioranza attuale. Sono stati anni impegnativi, tra Covid e alluvione, ma voglio andare avanti».
Così si è espresso ieri sera il primo cittadino dal palco della Festa regionale dell’Unità, in corso fino al 23 luglio a Cesena al parco Frutipapalina di Sant’Egidio, nel corso del tradizionale confronto estivo tra Giunta comunale e giornalisti delle testate locali.
Nell’occasione sindaco e assessori hanno parlato dei principali progetti che bollono in pentola, riassunti nel libretto “Cesena sarà”: «Questo 2023 sarà un anno di cantieri, che cambieranno la città nel giro di qualche anno. Sono certo che la cartolina di Cesena nel 2029 sarà assai diversa, mostrando una città regionale e più collegata».
Progetti che saranno da portare avanti in parallelo con l’opera di ricostruzione o recupero post alluvione: «Sono stati quattro anni particolari, caratterizzati da periodi d’emergenza prevalenti rispetto ai periodi “di pace”. Con l’alluvione, passata la fase acuta, dovremo fare i conti ancora a lungo. Ma ci ha sempre guidato una certa idea di città, la stessa che abbiamo davanti agli occhi e che ci permette di impostare la Cesena che verrà. La nostra programmazione si è basata sui bisogni ed è stata aggiornata in base alle opportunità».
Opportunità come quelle offerte dai fondi del Pnrr, che finanziano gran parte (ma non tutti) dei 71 progetti partiti o in partenza, per un totale di 124 milioni di euro.
Di fronte ai cantieri aperti, o in partenza, ci sono però tanti cantieri fermi. Sono quelli legati alle opere urgenti post alluvione: «Sono fermi da due settimane. Come Comuni abbiamo impegnato risorse oltre i vincoli di bilancio, arrivati a un certo punto però non possiamo spingerci a impegnare risorse che non ci sono. Domani incontreremo a Forlì, come sindaci del territorio, il commissario straordinario presentandogli le nostre necessità».
L’incontro si è tenuto poi oggi e il generale Figliuolo ha assicurato il finanziamento per tutti i finanziamenti di somma urgenza.
Il primo cittadino ha ricordato poi come alle famiglie alluvionate il Comune abbia anticipato parte dei fondi per le spese urgenti, mentre l’assessore al bilancio Camillo Acerbi ha annunciato l’intenzione dell’Amministrazione di istituire una «Cis comunale per gli inquilini», un contributo per chi, in affitto, ha perso beni e arredi ma non ha diritto a rimborsi da parte dello Stato. L’assessore Luca Ferrini ha ricordato invece come, ad oggi, i contributi statali per le imprese siano pari a zero. Per loro si sta muovendo la Camera di commercio della Romagna con uno stanziamento di 2,5 milioni di euro per le piccole e medie imprese.
Tanti dunque i fronti aperti, tra attività ordinaria, straordinaria (fondi Pnrr) e d’emergenza. La macchina comunale sarà in grado di far fronte a questa mole di lavoro? «Come Comune cominciammo prima degli altri a potenziare le assunzioni, pensando anche ad un dirigente per il solo settore degli appalti, passati dai 12-15 milioni di euro l’anno del periodo pre-Covid a somme che oggi sono il triplo. I dipendenti comunali hanno sempre risposto alle nuove sfide e all’alzarsi dell’asticella, sfatando tutti i luoghi comuni sui dipendenti pubblici».
Tra i principali progetti in cantiere, gli amministratori hanno citato la nuova area stazione «Dai rettangoli attuali si passerà ad una zona “a onde”, da vivere» e il nuovo Roverella «Punto di passaggio e incontro aperto alla città – ha spiegato l’assessora al Welfare Chicca Labruzzo – con 29 appartamenti, ristorazione e spazi per associazioni», oltre alle tante nuove scuole «gli edifici di questo decennio si riconosceranno per le loro forme e funzioni».
Attenzione anche alla mobilità alternativa all’auto. La nuova rete del trasporto pubblico, da disegnare dopo che il Tpl andrà a gara nei prossimi anni, vedrà poche linee con percorso definito e un aumento delle linee flessibili: «In una città a bassa densità abitativa è impensabile un servizio capillare in tutte le frazioni -ha commentato l’assessora Francesca Lucchi – per questo aumenteremo le linee a chiamata, già sperimentate con il servizio BusSì. A breve uscirà un nuovo bando per i monopattini pubblici dato che l’affidamento triennale a Helbiz è terminato. E ci sono poi dieci milioni di euro investiti sulla bicipolitana. L’idea è dare a tutti i cittadini opzioni comode e convenienti alternative all’automobile».
In attesa che il ministero delle Infrastrutture sblocchi due opere viarie molto attese a Cesena (il lotto zero della Secante e la circonvallazione di Calabrina), il re delle grandi opere future resta comunque il nuovo ospedale: «Ne parlo poco – ha ammesso Lattuca – ma questo non vuol dire che non si proceda. I 156 milioni di euro ottenuti da Paolo Lucchi, un’eredità importante, sono stati confermati e a questi si sono aggiunti molti altri fondi. Dopo la chiusura della nuova conferenza dei servizi il progetto sarà definitivo e andremo alla gara d’appalto nel 2024. Nel mentre, continuano gli investimenti sulla sanità: ricordo che al Bufalini dal novembre scorso opera un avanzato robot chirurgico. Ma, come dicevo, questi anni cambieranno Cesena e il nuovo ospedale sarà il simbolo di questo decennio».