Cesena
Bambini ebrei salvati da Nicholas Winton, gli eredi raccontano
Il comitato Endas Cesena, con il patrocinio del Comune, organizza un evento sulla storia di Hanus Snabl, uno dei tanti bambini salvati da Nichoas Winton prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale. I figli di Snabl, Vera e Martin, così come la nipote, Federica Ugolini, vivono in Italia e questa mattina si sono presentati alla stampa. In particolare Martin fa il dentista (come la madre) e vive a Cesena. L’evento, a ingresso libero, si terrà venerdì 6 ottobre alle 17 al Palazzo del Capitano.
Sir Nicholas Winton (1909-2015) è stato un filantropo britannico che, nella sua lunga vita, si è speso tanto per la cura agli anziani. È noto per aver organizzato nel 1939, non ancora trentenne, il salvataggio di 669 bambini, in prevalenza ebrei, da Praga a Londra, a bordo di otto treni sigillati. Le sue azioni, svolte senza clamore, sono diventate note soltanto cinquant’anni più tardi, quando la moglie trovò documenti e appunti sistemando la soffitta. La stampa inglese lo ha denominato “lo Schindler britannico”. Sulla sua vita uscirà presto nelle sale il film “One Life” con il premio Oscar Anthony Hopkins nel ruolo del protagonista. La pellicola è stata presentata in anteprima nelle scorse settimane al Toronto film Festival. “Se non è impossibile si può fare”, il motto di Sir Nicholas Winton.
Fra i 669 bambini salvati a bordo degli otto treni, anche Hanus Snabl. L’ultimo treno, il nono, con 130 bambini tra cui il fratello di Snabl, fu bloccato dai nazisti e i piccoli non si salvarono.
“Siamo qui grazie a sir Winton – dicono Vera e Martin Snabl -. Nostro padre e gli altri bambini furono portati in salvo in Inghilterra con carte false, accolti da famiglie del posto e perdendo ogni contatto con i genitori biologici. Come Winston anche nostro padre ha raccontato sempre poco della sua vicenda. I due conservarono un rapporto d’amicizia e si vedevano tutti i weekend”.
Dopo la guerra, Snabl, giornalista, tornò a Praga, ma ebbe problemi con il Partito comunista e finì a lavorare in una miniera di carbone. Riuscì a tornare in Inghilterra nel 1964 dove fu speaker della Bbc in lingua cecoslovacca. La famiglia si divise. La figlià seguì il padre a Londra mentre il figlio restò con la madre in Cecoslovacchia per poi fuggire in Italia.
“Per il nostro Comune quello della Memoria è un tema fondamentale – ha detto in conferenza stampa l’assessore alla Cultura Carlo Verona -. In città abbiamo avuto nove cittadini ebrei deportati e mai più tornati a Cesena. A loro abbiamo dedicato nove pietre d’inciampo per non dimenticare. Un nostro monaco del Monte, dom Odo Contestabile, dall’anno scorso è “Giusto tra le Nazioni” per aver portato in salvo in Svizzera due famiglie ebree”.
“Per l’Endas – ha rimarcato il presidente locale Paolo Severi – i temi della Cultura e della Memoria sono capisaldi della propria attività. Se non si riconoscono gli errori compiuti in passato la storia rischia di ripetersi”.