Cesena
Il comitato “No tubo Romagna” non contento delle risposte dell’Amministrazione Comunale
E’ tutt’altro che soddisfatto il comitato ‘No tubo Romagna’ delle risposte date dall’Amministrazione comunale nel corso del Consiglio comunale della scorsa settimana. Sul metanodotto, realizzato da Snam Rete Gas per il trasporto del gas dal Sud Italia che transiterà anche per Cesena e la Romagna, aveva presentato un’interpellanza il consigliere Denis Parise di Cesena Sìamo Noi.
“Ci aspettiamo di vedere il Comune di Cesena, come hanno fatto altri comuni italiani, in piedi a schiena dritta, a fianco dei propri cittadini -replica il gruppo di cittadini sorto contro l’infrastruttura -. La delibera con la quale è stato approvato il tracciato di Snam deve necessariamente essere rivista alla luce di rischi”. Preoccupano infatti quello legato ai terremoti e alla tutela ambientale. “L’Amministrazione è consapevole che gli scavi verranno effettuati in territori catalogati a rischio sismico 2 in una scala che va da 1 a 4, e dove 1 rappresenta il rischio massimo? E che le zone di Monticino interessate dal tracciato sono sottoposte a tutela da parte della Sovrintendenza come di particolare interesse paesaggistico?”, afferma.
Punta il dito, inoltre, contro “il consumo di suolo e i danni agli agricoltori, molti dei quali aggiungeranno oltre alla servitù di 40 metri anche il taglio in diagonale delle coltivazioni con la devastazioni di vigneti e uliveti, a fronte di proposte di risarcimento ‘una tantum’ con importi da ritenersi offensivi della dignità delle persone”.
Il comitato è dubbioso anche sulla sua reale utilità. “L’Europa dichiara di voler abbassare del 45 per cento le emissioni nell’ambiente entro il 2030 per evitare gli effetti disastrosi del cambiamento climatico: continuare a investire nel gas aiuterà a raggiungere il target europeo prefissato? – evidenzia -. Il metanodotto non ha punti di distribuzione in Italia ma attraversa il territorio per portare metano dal sud del paese al nord Europa”.
Su quest’ultimo aspetto non si era sbilanciata l’assessora all’Urbanistica e rigenerazione urbana Cristina Mazzoni. “L’Amministrazione comunale ritiene che, avendo tale infrastruttura carattere nazionale, le valutazioni di merito rispetto a strategicità, attualità e beneficio siano da riferire a un quadro nazionale di cui il Governo ed i Ministeri hanno esaustiva visione e competenza”.