Cesena
Donate 15 nuove culle “Next to me” al reparto di Ostetricia
Un nuovo gesto di solidarietà destinato al reparto di Ostetricia e ginecologia dell’Ospedale Bufalini di Cesena, diretto dal dottor Patrizio Maria Antonazzo.
Si tratta di 15 culle da neonato “Next to me”, dotate di una intelaiatura speciale, che grazie all’aggancio al letto della mamma, crea una estensione in continuità, tale da consentire l’allattamento e l’accudimento del bambino in sicurezza .
Dopo l’ultima raccolta fondi, finalizzata all’acquisto della vasca da parto, che ha permesso negli ultimi due anni a 240 bambini di nascere in acqua e di offrire a 410 donne la possibilità di sperimentare l’immersione in acqua, ieri è avvenuta la consegna delle culle, grazie alla solidarietà di una cordata di donatori, privati cittadini, Istituzioni, società sportive e aziende, che da diversi anni sostiene l’Ospedale cesenate e in particolare l’area materno infantile.
Presenti la consigliera regionale Lia Montalti, il sindaco Enzo Lattuca, Alice Zoffoli dell’azienda “Zoffoli banane Srl”, Luca Toni di Matilde Studio agenzia di comunicazione, un gruppo di militari del 15esimo Stormo dell’Aeronautica di Cervia, l’associazione Calcio Cesena rappresentata da Claudia Gatti, membri della società sportiva “Turrito Calcio” di Sarsina. Marisa Bagnoli della direzione dell’Ospedale, il dottor Patrizio Maria Antonazzo, la coordinatrice ostetrica Gilda Sottile e l’equipe ostetrica.
“La generosità del territorio romagnolo – ha detto Gilda Sottile – attraverso le donazioni, ci permette di proseguire il percorso di umanizzazione delle cure intorno alla nascita. Una nascita dolce pone le basi per un accudimento centrato sui bisogni di mamma e bambino e la donazione di 15 culle “next to me” consente al reparto di migliorare notevolmente il comfort di madre e neonato nella pratica del rooming in, modello di cura raccomandato dall’Organizzazione mondiale della Sanità e dall’Unicef, al fine di favorire la permanenza del neonato e della madre nella stessa stanza durante tutta la durata della degenza. Questa pratica consente un contatto prolungato tra mamma e bambino sin dalla nascita, così da favorirne un legame speciale, profondo e unico, in totale sicurezza”.
“Certamente – ha aggiunto il primario Patrizio Antonazzo – i primi giorni dopo parto sono faticosi per le mamme che spesso vengono da notti insonni, per cui poter avere in uso queste culle, consente loro di vivere più serenamente i primi giorni di accudimento del loro bambino, aumentando sia la sicurezza del sonno, che la comodità di poterlo allattare senza alzarsi dal proprio letto per rimetterlo in culla, evitando cadute accidentali o traumi”.