Antonio Zambrini, in scena al “Bonci”

Giovedì 23 alle 20,30 al “Bonci” si potrà assistere ad uno spettacolo originale: la proiezione di due capolavori del cinema muto, “La palla numero 13” (1924) e “One week” (1920), di Buster Keaton. La particolarità è che l’accompagnamento musicale sarà eseguito dal vivo da Antonio Zambrini, pianista jazz e compositore milanese.

Il primo album a suo nome, “Antonia e altre canzoni” risale al 1998; l’ultimo, “Quietly”, inciso e pubblicato in Danimarca, ha registrato nel 2023 quasi 700.000 ascolti in pochi mesi sulle piattaforme digitali. Collabora stabilmente con la Cineteca Italiana di Milano per la sonorizzazione dei film muti, improvvisata dal vivo al pianoforte solo: quasi 150 esecuzioni, in Italia e all’estero, come al Festival Internazionale del Cinema di Mumbay nel 2008. È docente al Conservatorio di Milano. Abbiamo incontrato il maestro Zambrini perché ci raccontasse qualcosa di questo spettacolo.

Maestro, che cosa succederà giovedì sera?

«Si attuerà una pratica sviluppata da molti anni, nell’ambito della Cineteca di Milano, anche se la primissima volta è stata con un film italiano restaurato a Bologna, quasi venti anni fa. Guardando il film insieme al pubblico, o su un monitor o sullo schermo, improvviso la colonna sonora del film, partendo dal contesto: si tratta di una forma di improvvsazione legata all’immagine proiettata, ma anche al contesto che mi circonda: il pubblico, la sala, l’atmosfera che si respira. La musica è completamente improvvisata e questo rende interessante l’evento. Ogni volta prende vita solo quella particolare musica: non ho idea, insomma, di che cosa suonerò giovedì».

Come sono stati scelti i film?

«Solitamente la Cineteca mi propone dei titoli. In un tempo ormai lontano andavo direttamente all’Archivio della Cineteca di Milano per vedere in anteprima il film, per prepararmi. In questo specifico caso abbiamo discusso con la Fondazione della Cineteca di Bologna. Io eseguo soprattutto due filoni: da una parte l’Espressionismo tedesco, quindi opere più cupe e drammatiche; dall’altra il filone americano che per me ha al suo centro Buster Keaton o Charlie Chaplin. Questo è un filone più leggero: nel caso di Keaton ammiro l’ironia sottile, nel caso di Chaplin i colori più forti. Io avevo segnalato una serie di film, e questi sono due fra quelli conservati presso la Cineteca di Bologna».

Ormai molti film muti si trovano liberamente su internet: è cambiata la percezione di queste opere?

«In effetti, ormai quando devo suonare un film che non conosco, lo cerco su internet. In questo senso, l’idea di una performance musicale differente ogni volta, fa sì che sia necessario essere presenti in quella specifica serata: ritorna il concetto dell’unicità dell’evento. Di sicuro la presenza fisica rende maggiore l’attenzione, che a casa è calata molto, paradossalmente perché c’è troppa scelta e si finisce per essere distratti».

In questi anni qual è stata la reazione del pubblico?

«Queste performances avevano molto pubblico circa sette, otto anni fa; il numero è calato successivamente, ma adesso c’è una piccola ripresa. La Cineteca di Milano ha un pubblico di appassionati, e la cosa che mi sento dire spesso è il riscontro di avere avuto una visione unitaria del film nella musica, che ha consentito allo spettatore di entrare meglio nel film. Certe sonorizzazioni che si trovano su internet, non hanno spessore di colonna sonora, perché sono musiche legate al tempo del film, ma non direttamente collegate a quella pellicola. Il pianista suonava un repertorio e la gente guardava il film. Io non suono il repertorio: suono quello che man mano mi ispira il film, io e il pubblico guardiamo assieme. Quando questa cosa funziona resta una grande profondità».

La serata avrà una durata di circa un’ora e 10 minuti, ed è realizzata in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna. Alle ore 18 nel foyer del teatro è prevista la guida all’ascolto a cura di Carlo Boccadoro, consulente artistico dell’attuale stagione musicale, per il ciclo di incontri “Teatri del suono” (l’incontro è ad ingresso libero).

Informazioni: tel. 0547-355959; info@teatrobonci.it. Biglietti: da 22 a 8 euro.