I commercianti in zona stazione: “Ci hanno lasciati soli”

“La situazione non è delle migliori perché ci sono problemi di microcriminalità. Se avessimo saputo due anni fa di tutto ciò non avremmo aperto l’attività”. Questa è solo la punta dell’iceberg in tema sicurezza nella zona della stazione ferroviaria e dei bus di Cesena. (foto qui sotto, di Marco Rossi)

In un giovedì come un altro, nel tardo pomeriggio, non appena il tramonto lascia posto al buio, a illustrarci le numerose difficoltà di chi gestisce delle attività commerciali è uno dei due soci-fratelli della Tabaccheria Fortuna che fa angolo tra corso Cavour e via Roma. Il racconto si fa più pesante, “a marzo mi hanno aperto la macchinetta delle sigarette posta sull’esterno – ci dice il secondo fratello -. Con le immagini di sorveglianza abbiamo sporto denuncia. Il personaggio protagonista dello scasso dopo un mese è arrivato qui con una bottiglia rotta. C’è stata una colluttazione tra di noi e mi ha minacciato dicendo ‘quando esco sei morto’. Ora dicono sia in galera, mentre il processo è in corso”.

Aperto il cantiere lungo la stazione, “il drappello dei soliti noti bivacca dalla parte opposta della strada e c’è chi dorme sotto il ponte qui vicino. Noi chiudiamo alle 20, ma una o due volte a settimana andiamo dai carabinieri per fare le denunce: o forzano il distributore esterno, fatto avvenuto molte volte, oppure pagano con bancomat falsi. In questa zona c’è troppo spaccio di droga, ci sono ubriachi molesti e c’è chi urina qui davanti. Noi andiamo avanti con il via vai creato dalla sede dell’Ausl Romagna, ma i clienti vengono spesso disturbati, soprattutto donne e anziani, e poi non tornano più”.

I due titolari originari del Catanese chiedono quindi maggior aiuto dalle autorità. “È una realtà difficile. Le forze dell’ordine non stanno facendo le forze dell’ordine. Possibile che io mi accorga dello spaccio e la polizia che passa no? Come facciamo a lavorare così? Ci hanno lasciati soli. Potrebbero fare tanto di più, invece qui tutto avviene alla luce del sole”.

Adiacente alla stazione ferroviaria c’è la sede dei tassisti che confermano la delicatezza della situazione. (foto qui sotto, di Marco Rossi)

“Un mese fa è successo l’ultimo episodio – ricorda un autista -. Spesso di fronte al bar o dietro la lavanderia (di corso Cavour, ndr) volano bottiglie. Qui in sede qualcuno ha rotto il vetro della porta e un collega è stato preso a spintoni. Potrebbe andare meglio”. Emerge un sorriso amaro e sarcastico quando il racconto si sposta sul parcheggio nel retro, quello dei ferrovieri. “C’è spaccio e i controlli sono pochi. L’ufficio della Polfer è presente, ma gli agenti vengono da Forlì ogni tanto. Ci vorrebbe un presidio fisso”. Fare questo mestiere non è facile, anzi “di notte c’è da stare attenti – spiega un altro -. A volte chiediamo prima i soldi della corsa con certi personaggi”.

Il commento del barista del Caffè Capolinea è duro. Proprio lo scorso agosto l’uomo è stato vittima di un’aggressione da parte di due balordi che si rifiutavano di pagare ciò di cui avevano usufruito. “Sì, abbiamo avuto problemi. La gente vuole bere e mangiare gratis e poi va alla cassa col coltello. Io non posso stare aperto fino alle 20-21, sennò è un casino. Devono cambiare le leggi, altrimenti dopo che diciamo nomi e cognomi la gente torna libera. Se andiamo avanti così oggi tocca a me, ma domani a te”. Chi invece coesiste con il degrado sembrerebbe essere la Farmacia Santa Maria del Monte. “Noi non abbiamo problemi – dice una farmacista -. I ragazzi qui prendono le siringhe. Poi nei bar è un altro discorso”.

Foto Marco Rossi