Un manoscritto inesplorato a Parigi

Proseguono le iniziative dell’Università della terza età di Cesena. Lo storico Michele Andrea Pistocchi ha presentato il frutto delle sue ultime ricerche sul XV secolo in Romagna e sui Malatesti. Martedì 27 settembre si è parlato di un manoscritto, che dalla Lombardia è giunto a Parigi. La vicenda narrata tratta il drammatico momento di conflitto nel Ducato di Milano negli anni Venti del Quattrocento, centro politico, militare e culturale per tutta l’Europa. Brescia, ad esempio, che era stata di dominio Malatestiano tra 1404 e 1421, fino alla conquista veneziana, era una delle più ricche d’Europa. Per comprendere la potenza lombarda e dei Visconti basta osservare il castello di Pavia, dove regnava il lusso più sfrenato.

Nel sito della Biblioteca nazionale di Francia Pistocchi ha trovato un manoscritto interessante, “Cronica di Lombardia”: la biblioteca francese ha digitalizzato meritoriamente tutti i suoi manoscritti, rendendoli così fruibili anche a chi si trova lontano da Parigi. Pistocchi ha trascritto il manoscritto, il cui testo è tutto in versi, probabilmente composto negli anni Quaranta del Quattrocento: ora l’edizione critica è pronta, occorre solo trovare un editore interessato all’argomento. Il manoscritto presenta anche dei disegni, certamente di mano dell’autore. Particolarità dell’opera è che parla in versi di una guerra contemporanea, combattuta tra Filippo Maria Visconti, i Veneziani e i Fiorentini, a capo delle cui truppe ci sono Carlo e Pandolfo Malatesti. Autore del manoscritto, secondo Pistocchi, è il conte Ognibene Secco, della zona di Caravaggio, un paese che faceva da crocevia fra Lombardia e Veneto, finché i Visconti non persero la guerra, di cui parla proprio il manoscritto, con Venezia.

I Secco furono prima feudatari dei Visconti, poi andarono a chiedere alla Repubblica di San Marco di mantenere il feudo. La famiglia di Ognibene ebbe anche un peso religioso: nel 1432 una ragazza, Giannetta Vacca, assisté a un’apparizione della Madonna presso una fonte. Nel luogo del miracolo fu costruita la basilica della Madonna di Caravaggio, che esiste ancora oggi, e Ognibene e il fratello furono i “custodi” della fonte miracolosa. Il manoscritto fu comprato a Padova il 15 aprile 1521 dal figlio di Cristoforo Colombo, Fernando; bibliofilo sfegatato, riuscì ad acquistare quindicimila volumi: quei libri oggi si trovano in parte custoditi a Siviglia (Biblioteca Colombina). Il lascito librario, però, non si conservò intatto nei secoli.

Nel 1885 arrivò a Parigi una cassa di tappeti, e sotto i tappeti c’erano alcuni manoscritti dalla Biblioteca Colombina, tra cui quello del Secco, che passò nelle collezioni della Biblioteca Nazionale di Parigi. Furono gli stessi spagnoli a dire alla Francia di tenersi i libri. «Quando si inizia a ricercare con curiosità, si scoprono vie inesplorate, ha detto Pistocchi: quando ho iniziato la ricerca non avevo idea di dove sarei giunto, ma ho trovato storie affascinanti, meritevoli di essere raccontate di nuovo».