L’atleta paralimpico Mancarella in visita a scuola

Umiltà, dedizione al lavoro e tanta umanità. Queste qualità si leggono negli occhi del pluricampione di paracanoa Federico Mancarella che ha incontrato i bambini della scuola primaria “Don Baronio” di Ponte Abbadesse della direzione didattica terzo circolo di Cesena. Tutte le classi hanno presenziato all’evento con il fresco campione Europeo nei 200 metri (categoria Kl2), titolo conquistato a Monaco lo scorso agosto, che ha risposto alle numerose domande degli studenti.

L’atleta del Canoa Club Bologna ha spiegato anche il suo problema fisico che lo ha condizionato nell’arco della sua vita. “Ho la schiena bifida – racconta -. I miei genitori da piccolo non mi avevano detto di questo problema. Me ne sono accorto quando non riuscivo a camminare ed ero costretto dopo poco a gattonare. Poi, col tempo, alle scuole medie ci sono stati alcuni episodi in cui venivo ‘preso in giro’ e non è stato facile. Come dico sempre: non bisogna basarsi sull’apparenza ma sui valori“.

L’avvicinamento alla canoa è avvenuta circa 12 anni fa ma l’inizio non è stato semplice. “Inventavo scuse per non partecipare agli allenamenti – ricorda l’emiliano -. Dicevo di avere altri impegni e che faceva freddo, nella stagione invernale, pur di non scendere in acqua. Poi, ho scoperto che gli incontri avvenivano nella piscina riscaldata e ho deciso di provare”. Da lì, anche con l’aiuto della famiglia, di una solida base di amici e di allenatori è nato il campione, capace di conquistare nel 2019 il secondo posto ai Mondiali di Szeged in Ungheria, ma “il successo più bello a livello di gara è stato quello alla paralimpiade di Tokyo. In tutte le gare che ho fatto ho avuto sensazioni diverse: nel 2019 ho provato rivincita, poi mi son confermato quest’anno all’Europeo nonostante fossero minori le motivazioni rispetto al quinquennio per preparare le Olimpiadi”.

A Tokyo 2020 è arrivata la consacrazione con il raggiungimento della medaglia di bronzo, esposta ai bambini incuriositi. Mancarella ha anche portato la propria pagaia in carbonio di ultima generazione, un oggetto fondamentale per costruire i successi fin qui conseguiti, ma il tiro ora si alza. “Sono tornato a fare la preparazione invernale con il mio allenatore Gianni Anderlini, l’obiettivo prossimo è la qualificazione a Parigi 2024. I primi pass verranno staccati al mondiale di Duisburg in programma il prossimo agosto in Germania”.

Dietro ai tanti successi ci sono lavoro, sudore e sacrificio. Le dediche sono quindi speciali: “Ai miei allenatori e ai due angeli in cielo, mio nonno e mia cugina. Ci sono persone con me che ci credono, che lavorano a questa attività come la famiglia e lo staff e a loro sono grato”. L’empatia e la forza mentale sono altre qualità che caratterizzano il classe 1992. “Io sono da solo in canoa, ma quando vinciamo siamo tutti insieme e la gratificazioni più grandi che posso avere sono – conclude – di centrare risultati e cercare di migliorarmi”.