Voglio soltanto le ossa

 

 

«Non è mai stato così doloroso portare il teatro nella città»: così afferma Giacomo Garaffoni, giovane e talentuoso artista del teatro italiano nel presentare il suo primo lavoro da regista, “Voglio soltanto le ossa”. La storia è ben nota, soprattutto ai cesenati: il primo settembre 1992 Cristina Golinucci scompare. Nessuno sa dove sia finita, nessuno sa che fine abbia fatto. Ci sono varie ipotesi, ci sono vari presunti colpevoli, ma non c’è nulla di certo. L’unica certezza è che quella giovane donna non c’è più. A 30 anni di distanza dai fatti, mentre la madre di Cristina, Marisa Degli Angeli, riceve il premio “Malatesta Novello” il 20 novembre, Giacomo Garaffoni dà forma ad uno spettacolo, un atto unico di 90 minuti, in cui due donne, Livia Rossi (Cristina) e Alice Torriani (la madre) dialogano, allontanandosi dal dettato delle ricerche di polizia per scavare nel profondo dell’animo umano.

Lo spettacolo, commissionato da Ert, debutta al “Bonci” di Cesena venerdì 25 novembre, una data molto simbolica, come sottolinea Carlo Verona, assessore alla Cultura e Inclusione del Comune. Il 25 novembre, infatti, è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

«Il Centro donna del Comune, spiega Verona, ci segnala che a Cesena le violenze contro le donne sono in aumento: con un’opera come questa noi vogliamo fare opera di sensibilizzazione, per prevenire il danno». L’opera di Garaffoni nasce da tre anni di lavoro, come ricorda l’autore: «Il lavoro è iniziato e si è sviluppato con Marisa Degli Angeli; non avrei mai potuto dedicarmi a questo tema senza parlarne con lei. Il titolo dello spettacolo deriva da una frase che Marisa ha pronunciato nel 2015, dopo l’ennesima lettera anonima che annunciava mirabolanti ritrovamenti. Lei disse semplicemente: “voglio soltanto le ossa”, ed è un’affermazione così potente che doveva diventare il titolo dell’opera. Lo spettacolo si svolge in un contesto domestico, un dialogo fra due donne. Io vengo dall’esperienza del teatro di ricerca, del Teatro Valdoca e della “Raffaello Sanzio”, però in questa occasione ho sentito il bisogno di tornare alle origini, al dramma greco, perché questa è davvero una tragedia moderna. Allo stesso tempo, ci sarà l’influenza del cinema, del teatro di ricerca, in una fusione di stili diversi. Per me è un passo molto importante perché rappresenta la mia prima regia».

“Voglio soltanto le ossa” sarà in scena al “Bonci” anche sabato 26 (ore 21) e domenica 27 (ore 16). Sabato lo spettacolo sarà preceduto da una conferenza molto interessante: “Caccia alle streghe all’origine della violenza di genere”, un dialogo fra la filosofa femminista Silvia Federici, professoressa emerita dell’Università Hofstra di New York, in collegamento telematico con il Teatro comunale, e Rita Monticelli, docente all’Università di Bologna (salita agli onori delle cronache perché insegnante di Patrick Zaki e perché si è spesa fin da subito per salvare il suo studente). La riflessione, che prenderà spunto dal saggio “Calibano e la strega” (2004), analizzerà il rapporto fra il capitalismo e la violenza sulle donne. L’incontro, a ingresso libero, si terrà alle ore 17,30 presso il Teatro “Bonci”.

Lo spettacolo “Voglio soltanto le ossa” e l’incontro sono stati inseriti anche nel programma “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere”, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre) e della Giornata mondiale dei Diritti umani (10 dicembre).

 

 

Informazioni:

Teatro Bonci, Piazza Guidazzi – Cesena

Biglietteria: aperta dal martedì al sabato ore 11-14 e 16-19 | nei giorni di spettacolo ore 17-21.30 | la domenica ore 15-16.30 | T. 0547/355959 | info@teatrobonci.it

Biglietti da 26 a 8 euro. L’incontro è a ingresso libero.

Paolo Turroni