“Stop alla contraffazione”. Lo sostiene la Confartigianato per moda e agroalimentare

Made in Italy, transizione e Pnrr: tre piste per la crescita nel 2023, secondo Confartigianato cesenate. “Sul Made in Italy Confartigianato – rimarca il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena (Stefano Ruffilli, Daniela Pedduzza e Marcello Grassi) – ha chiesto al Governo interventi permanenti ‘a misura’ di artigiani e micro e piccole imprese, finalizzati a valorizzarne la qualità, l’innovazione e la promozione sui mercati esteri, la dotazione di strumenti di finanza agevolata. Bisogna rendere stabili misure sperimentate con successo come i voucher per l’internazionalizzazione e le agevolazioni per le start up. E soprattutto serve un impegno deciso contro la contraffazione, soprattutto nei settori della moda e dell’agroalimentare, puntando sulla tracciabilità delle fasi di produzione, il riconoscimento dell’indicazione geografica per i prodotti non food, il rafforzamento degli strumenti di garanzia della qualità come marchi e brevetti e certificazioni accreditate”.

“Sul versante della transizione – prosegue il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena – va anche dato impulso alla creazione e alla trasmissione d’impresa rafforzando la dotazione economica degli strumenti esistenti, occorre una nuova spinta all’innovazione e alla transizione digitale con un’analisi sui fabbisogni delle piccole imprese e un più stretto rapporto con gli enti di ricerca. Confartigianato chiede anche semplificazione di tempi e chiarezza di modalità di accesso agli incentivi, potenziamento degli strumenti finanziari, in particolare rafforzando il Fondo di garanzia per le Pmi con un’azione sinergica tra la garanzia pubblica e quella privata”.

“Quanto agli obiettivi del Pnrr – conclude il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena – stanno emergendo aspetti critici sull’efficacia dell’impiego delle risorse per l’attuazione del Pnrr. La prospettiva di una riduzione della spesa realizzata dal Piano rispetto a quella preventivata e lo spostamento in avanti nel tempo dei flussi di investimento mettono in luce carenze nei processi decisionali nella Pubblica amministrazione che rischiano di non portare alla realizzazione del Piano nei tempi previsti. Abbiamo apprezzato le azioni intraprese dal Governo per velocizzare i tempi e l’impegno per proporre mirate modifiche che a nostro giudizio vanno orientate sulla sicurezza energetica”.