Rifiuti, arriva la tariffa puntuale

Sui rifiuti urbani il Comune di Cesena passa dalla tassa (la Tari) alla tariffa. Già attiva dall’1 gennaio, con regolamento da approvare in Consiglio comunale entro il prossimo aprile, la “tariffa corrispettiva puntuale” è stata illustrata questa mattina alla stampa.

Per il sindaco Enzo Lattuca si tratta di un “cambiamento importante e atteso, anche se la modalità di raccolta dei rifiuti non cambia, così come non cambiano l’organizzazione e la frequenza dei ritiri da parte di Hera e il costo del servizio per il Comune (15,6 milioni)”. Il primo cittadino ha spiegato la novità che “la tariffa terrà conto della quantità di rifiuto indifferenziato effettivamente conferito dalla singola utenza, premiando i comportamenti più virtuosi”.

La tariffa fatturata, in concreto, comprende un numero di conferimenti minimi di rifiuti indifferenziati, cioè un numero minimo di esposizioni del contenitore per l’indifferenziato stabilito dal Comune. Se, nell’arco dell’anno, si effettua un numero di conferimenti superiore a quelli minimi previsti, questi saranno addebitati all’inizio dell’anno successivo, nella bolletta di conguaglio. Rispetto agli attuali 52, si va dai 24 svuotamenti minimi previsti per famiglie composte da una sola persona a un massimo di 42 per nuclei di 5 persone. Ogni conferimento in più rispetto a quelli previsti sarà conteggiato e andrà pagato. Per chi riuscirà a rimanere nei termini minimi previsti, il Comune ha calcolato risparmi fino al 15 per cento rispetto alla Tari.

“Il passaggio alla tariffa puntuale – ha detto Lattuca – richiede una fase di adattamento da parte delle utenze domestiche e non domestiche. Per questo l’Amministrazione comunale ha deciso che per i primi sei mesi del 2023 non saranno fatturati i conferimenti eccedenti alla quota minima, dando a tutti il tempo necessario per conoscere il nuovo metodo”.

Una volta a regime, con la tariffa puntuale il Comune stima di aumentare ulteriormente la percentuale di raccolta differenziata che, come ha ricordato il sindaco, “con l’introduzione del porta a porta è passata dal 30 al 78 per cento”.

L’assessore alla Sostenibilità ambientale Francesca Lucchi ha sottolineato la “gradualità” con la quale il Comune di Cesena, fra i primi del territorio – anche se presto, per obbligo di legge, tutti i Comuni si adegueranno – è arrivato ad applicare la tariffa puntuale.

“La raccolta porta a porta dell’indifferenziato – ha spiegato Francesca Lucchi – continuerà a essere effettuata una volta alla settimana, ma ai cittadini si richiede un cambio di abitudini. L’invito è esporre il contenitore solamente quando è pieno e necessario”. Riguardo a pannolini e pannoloni, l’assessore ha precisato che “chi ha diritto al secondo svuotamento a settimana, continuerà a essere previsto senza essere conteggiato nella tariffa”.

L’assessore al Bilancio Camillo Acerbi è entrato nei dettagli tecnici della tariffa: “La bolletta sarà composta da una quota fissa (30 per cento) per servizi generali e di spazzamento o pulizia, una quota variabile normalizzata (40 per cento), calcolata in base alla superficie e alla categoria tariffaria per le utenze non domestiche oppure in base ai componenti per le utenze domestiche, e una quota variabile di base, che è calcolata sui conferimenti minimi annui di rifiuti indifferenziati. Per chi supera il numero dei conferimenti minimi previsti sarà applicata, a conguaglio, una quota variabile aggiuntiva. Come per la Tari sono previste tre bollette all’anno”.

Per le imprese, ha chiarito Acerbi, “un positivo effetto di questo cambiamento è che, trattandosi non più di un tributo ma del corrispettivo per un servizio ricevuto, il pagamento avverrà a fronte del ricevimento di una fattura. Pertanto sarà possibile detrarre l’Iva del 10 per cento“.

Nei prossimi giorni il Comune recapiterà a tutte le famiglie una lettera con una Faq e organizzerà assemblee pubbliche per spiegare nel dettaglio i cambiamenti portati dalla tariffa puntuale.