Cesena
Negozio di gran moda in galleria Urtoller, gestito da due giovani
Con luci spente e a un’ora dall’apertura del giorno, da Resellzone Cesena mi accolgono sorridenti Andrea Battistini e Lorenzo Gobbi, i due fondatori del negozio al momento più in voga per quanto riguarda la vendita di sneakers a tiratura limitata. Con ancora le vie del centro sgombere dai passanti, alle 9 del mattino entro in una sorta di museo, con scarpe ben disposte sugli scaffali a muro e rigorosamente cellophanate. Il punto fisico è nato lo scorso aprile, ma la storia parte da “fine 2018 – mi dice Lorenzo -. Tutto è iniziato un po’ per gioco: per me comprai una maglietta e alcuni modelli in più li vendetti ad amici tramite il passaparola. Da qui ci siamo spostati alle calzature”. Il legame tra i due è ben più saldo nel tempo. “Eravamo amici dalle scuole elementari – ricorda Andrea -. Siamo nati e cresciuti entrambi nel quartiere di Ponte Pietra. Il primo magazzino è stato nella mia cameretta (e mi fa vedere una foto di almeno 50 scarpe inscatolate impilate a pochi passi dal letto, ndr)”.
Aperto un sito online sono arrivati i primi ordini evasi con spedizioni sul territorio nazionale, poi una volta aumentato il volume di affari nel 2021, “abbiamo utilizzato al piano inferiore di casa mia, dove risiede la mia nonna, una stanza come deposito”. Da una seconda foto si scorge anche una poltrona vintage in pelle, “la usavamo per far provare le scarpe a chi era interessato”.
Oggi è tutto diverso: presso la galleria Urtoller, in pieno centro cittadino, c’è un vero punto vendita, con scarpe delle migliori marche ma anche abiti e pantaloni griffati. “In città il boom delle sneakers è avvenuto da 1-2 anni, ma in Italia era già incominciato tra il 2017 e il 2018. Noi siamo partiti leggermente in ritardo – ammette Lorenzo – ma ora, col negozio fisico, oltre alle scarpe offriamo anche il vestiario per diversificare i prodotti e completare l’offerta streetwear. Come marchi abbiamo New Balance, Nike Jordan, Adidas e Supreme”, i migliori sul mercato e quelli più bramati dai ragazzi.
Ma perché si è creato questo fenomeno che negli Stati Uniti è nato almeno 20 anni fa? “La fattura del prodotto non vale molto di per sé ma è tutta la storia che ci sta dietro e le tirature limitate che ne fanno aumentare il valore”. Roba da collezionisti, ma c’è anche chi fa il ‘furbo’ perché “da alcune stime del settore – fa sapere Andrea -, quasi il 50 per cento di clientela compra materiale fake (non originale, ndr), per ostentare il proprio tenore di vita. Noi controlliamo la qualità e garantiamo l’originalità di ciò che rivendiamo”.
Dietro la corsa pazza ai prodotti griffati e dai prezzi “gonfiati” c’è un aspetto di immagine. “I ragazzi vogliono sfoggiare qualcosa in via esclusiva – entra nel dettaglio Lorenzo – che hanno in pochi. È per questo che in determinate occasioni si formano lunghe file, anche di 24 ore, fuori dai negozi per accaparrarsi un paio di scarpe”. Ad un anno dal compleanno dello store, il prossimo 16 aprile, il bilancio che i due gestori fanno è positivo. “Siamo molto soddisfatti – dicono all’unisono -. Gli obiettivi prefissati li abbiamo più che superati”. Impegnati nel lavoro tutti i giorni, il prossimo passo sarà, “aprire un secondo punto vendita fisico, in Romagna”. La vera arma però è la rivendita online. “Sul nostro portale vendiamo a clienti in tutta Italia in pochi e semplici passi – aggiunge Andrea – con spedizioni gratuite di 24-48 ore e la possibilità di reso. Più avanti vorremmo anche implementare le vendite all’estero perché il pubblico sarebbe più ampio”.
L’orologio scorre ed è ora di aprire la serranda. Di lì a poco entrano alle nostre spalle i primi clienti della giornata: una mamma con la figlia. In pochi minuti, per un regalo di compleanno, vengono vendute un paio di Nike. “Inizialmente da noi venivano gli adolescenti accompagnati dai genitori oppure i collezionisti – dice Andrea – ora invece capita di vedere la persona di 50-60 anni, facoltosa, che acquista i prodotti considerati di lusso. Addirittura i genitori vengono in autonomia per regalare le scarpe nuove ai propri figli per le ricorrenze. Un tempo, ad esempio a Natale, erano comprati i videogiochi, ora non è più così”.
Il mercato è in evoluzione ed è mutato anche il marketing. “Siamo partiti da Instagram e Facebook – ricorda Lorenzo – poi ci siamo spostati su Tiktok, appena abbiamo aperto il negozio. Alcuni video sono stati visti da quasi un milione di persone. L’ultimo passo è stato Youtube, con contenuti esclusivi. Il materiale prodotto, come foto, video e il sito web – precisa – è tutto auto prodotto”. Fin dall’apertura Resellzone ha catturato il proprio pubblico con alcune mosse studiate. “Abbiamo aperto collaborazioni con un paio di marchi di stilisti della zona – fa sapere Andrea – come ‘Pantalon’ di Rimini e ‘Appreciate’ di Milano Marittima. Inoltre per la festa di San Giovanni e per Natale abbiamo ideato una lotteria e una mistery box in cui chiunque poteva vincere scarpe”.
Curiosando, trovo anche la chicca del negozio, esposta in una teca. “Le Nike Cactus Jack – mi racconta Lorenzo – in collaborazione con il cantante statunitense Travis Scott, sono state valutate a 2200 euro”. È questo il pezzo da novanta che offrono i due ventenni cesenati. “In Italia erano solo 5-6 i negozi accreditati della linea skateboarding ad averle, tanto è vero che non sono mai state rilasciate sul sito ufficiale. Noi le abbiamo qui”. Tutti i materiali esposti sono stati ricercati sul mercato dai due romagnoli, seguendo i trend del momento, con un rincaro che, al momento della vendita, rappresenta il loro guadagno. C’è un’altra fonte sul fronte acquisti. “Abbiamo una sezione sul nostro sito per comprare scarpe da privati – sottolinea Andrea -. Si chiama ‘Vendi le tue scarpe’. Noi stessi oltre che vendere le acquistiamo”. Per determinate uscite di pezzi speciali, o taglie mancanti, c’è anche la possibilità di effettuare un “pre-ordine, ossia – mi spiega Lorenzo – nel giro di 3-20 giorni fornire al cliente ciò che ci chiede se non lo abbiamo in magazzino. Una volta in nostro possesso autentichiamo la merce e la consegniamo”.
Con queste parole si fa il momento dei saluti. Ora mi è tutto più chiaro: dietro ad un semplice paio di scarpe si può celare molto di più, non solo per il valore effettivo del prodotto ma anche per tutta la storia che nasconde. Come in questo caso.