Cesena
Liberazione di Cesena, il sindaco Enzo Lattuca: “Il vaccino oggi come le truppe partigiane allora”
Cesena fu liberata il 20 ottobre 1944 ma la celebrazione pubblica di oggi, settant’anni dopo, introdotta stamane – come di consueto – dalla deposizione della corona di alloro sulla lapide a Cesena Medaglia d’argento al Valor militare, e seguita dal discorso del sindaco Enzo Lattuca sotto il loggiato del Comune, ha ricordato un’altra liberazione.
Dalla voce del sindaco mista al brusìo di un mercoledì di mercato i passanti e i partecipanti alla cerimonia in ricordo della Liberazione di Cesena hanno potuto ascoltare alcuni passaggi delle pagine di Massimo Severi, 18enne nel 1944, testimone diretto e autore di un diario dei giorni della Liberazione.
Diario finora inedito e che dal 20 settembre e fino al 26 ottobre l’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea della Provincia di Forlì-Cesena ha pubblicato e pubblicherà, giorno per giorno, sui suoi canali facebook e instagram.
“Vedo Adriana Ravegnani, Maria, Rina, Tina, ci scambiamo il bacio della Liberazione dalle tante pene degli ultimi lunghi anni, un augurio di pace e di concordia…Gli inglesi regalano sigarette in quantità… i partigiani vengono disarmati… “
Il racconto di quei giorni in cui le truppe degli alleati dell’ottava armata entravano in città dopo mesi di bombardamenti, rappresaglie, eccidi di vittime innocenti, sacrifici che ci hanno consentito di vivere liberi in una repubblica democratica, ha commentato il sindaco Lattuca “mi fa sentire ancora più forte il dovere di mantenere attiva la vigilanza per preservare la vita democratica e la libertà. E non posso non fare un accenno ai fatti di attualità, l’assalto alla Cigl di Roma e al memoriale della Shoa a Milano. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in riferimento a quei fatti si è detto turbato ma non preoccupato”.
“Non ho timore – ha proseguito il primo cittadino – che ritorni la dittatura fascista, che si riaprano i campi di sterminio. Abbiamo una Costituzione repubblicana che ci protegge, c’è un contesto internazionale, ci sono le Istituzioni e soprattutto i singoli cittadini che non vogliono rinunciare alla libertà e alla democrazia. Ma il turbamento si trasforma in condanna ferma davanti ai rigurgiti di fascismo e ai agli atti violenti e provocatori. Quelle tensioni sono legate all’uscita dalla pandemia, ma non confondiamo le limitazioni imposte a fini politici da parte dei totalitarismi con provvedimenti che abbinano la libertà al senso di responsabilità. È stato paragonato il vaccino all’olio di ricino… se proprio vogliamo fare dei paragoni allora eccolo. Il nostro vaccino oggi equivale all’intervento delle truppe partigiane allora, e lo dico davanti al Prefetto e alle autorità civili e militari presenti oggi con noi. Ricordiamo la sofferenza e il senso di impotenza dei giorni della pandemia, quando arrivava ogni giorno alle 14 il bollettino sanitario con il resoconto dei morti, a volte decine, davanti alle quali eravamo impotenti”.
Ha concluso poi Enzo Lattuca: “Massimo Severi ci ha rappresentato la libertà con un bacio, il bacio della Liberazione dato ai compagni e alle compagne. Gli stessi baci di cui per tanto tempo ci siamo dovuti privare, augurio di pace, ricostruzione e concordia, che è quello di cui abbiamo bisogno oggi”.
Erano presenti alla cerimonia il prefetto Antonio Corona, Valentina Maestri, consigliere della Provincia di Forlì-Cesena, la consigliera regionale Lia Montalti, gli assessori Christian Castorri, Carlo Verona e Carmelina Labruzzo, le forze dell’Ordine e altre autorità cittadine e religiose.
Qui di seguito una fotogallery della cerimonia, foto di Sandra&Urbano