Il mondo di Federico Fellini al “Bonci”

In scena, giovedì 28 e venerdì 29 ottobre, al “Bonci” di Cesena, uno spettacolo firmato da Valter Malosti, nuovo direttore di Ert. L’atto unico, “Giulietta”, risale al 2004, e ha fruttato a regista e interpreti molti premi nazionali.

Lo spettacolo, scritto da Vitaliano Trevisan, deriva dal primo trattamento realizzato da Federico Fellini per il film che diverrà “Giulietta degli spiriti”. È noto l’interesse di Fellini per il mondo dell’occulto, un interesse che fra gli Anni Cinquanta e Sessanta serpeggiava in tutta Italia, fra santoni, chiromanti e occultisti più o meno risibili. La particolarità del trattamento felliniano sta nel fatto che tutto è narrato dalla voce di Giulietta, e quindi il regista affida, in questa prima fase di scrittura, direttamente a lei tutte le sue riflessioni, le sue paure, e anche le sue ironie. Una curiosa forma di transfert.

La scena è la stessa del 2004, mutuata dall’idea alla base di “Giorni felici”, uno dei capolavori di Samuel Beckett. Nel dramma di Beckett la protagonista, Winnie, è bloccata nella sabbia, dapprima fino alla vita, poi fino al collo. Malosti colloca Giulietta in un tendone da circo. Anzi, è lei stessa il tendone da circo: la sua vasta gonna, sorretta da appositi puntelli, forma il tendone circense, che grazie a un sapiente uso delle luci si trasforma di mano in mano nei vari luoghi che la protagonista ricorda. L’idea è suggestiva, anche se, pur nella sua bellezza estetica, con l’uso intelligente di luci e suoni, resta il dubbio che non sia così necessaria per raccontare una storia come quella di Giulietta.

Nel caso di Beckett il fatto che Winnie sia sepolta ha una profonda funzione narrativa e drammaturgica, simbolo dell’isolamento umano e della fragilità dei rapporti interpersonali. Qui sembra più essere una trovata teatrale molto efficace (e perfettamente consona con l’amore che Fellini aveva per il mondo circense) ma meno collegata a una interpretazione drammaturgica della vicenda narrata. A ogni modo, Roberta Caronia dà voce e corpo a Giulietta, riuscendo nel difficile compito di reggere da sola la scena, con un accorto uso della voce e con una mimica che permette non solo di seguire l’evolversi del personaggio, ma anche di non perdersi nel racconto che viene fatto, di un’esperienza certamente fuori del comune. Accanto a lei, immobili, le marionette che rappresentano i vari spiritelli che accompagnano la sua vicenda.

Questo spettacolo è solo la prima parte del dittico dedicato a Fellini, perché il 4 novembre andrà in scena lo spettacolo musicale “Il viaggio di G. Mastorna”, ispirato al film che Fellini desiderò realizzare per tutta la vita, e che non riuscì mai a compiere. Per info: httpss://cesena.emiliaromagnateatro.com/.