Cesena
I am a proactor, uno screening sulla sostenibilità. La Siropack ha presentato un progetto per l’alternanza scuola-lavoro
Rocco De Lucia è sceso in campo. Ancora una volta, come è nel suo stile. Il suo gesto, compiuto assieme alla moglie e socia con lui della Siropack Italia che ha sede a Bagnarola di Cesenatico, si può definire un sasso in piccionaia. Tutti desideriamo un mondo più sostenibile. Tutti. E cosa facciamo di conseguenza? Conosciamo le conseguenze dei nostri comportamenti?
De Lucia è partito da queste domande per approntare, con i docenti dell’università di Bologna che all’interno della sua azienda costituiscono il laboratorio Taylor, un progetto che consente di analizzare la sostenibilità ambientale, e poi anche quella sociale ed economica, delle attività presenti sul nostro territorio e anche oltre.
Per rendere noto questa possibilità, ieri pomeriggio al teatro Verdi si è tenuto un evento di presentazione cui hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco Enzo Lattuca e il neo rettore dell’Alma mater studiorum università di Bologna, il professor Giovanni Molari. Il rettore ha confermato la centralità del tema nei progetti dell’ateneo bolognese presente in Romagna con i campus in tutte le città capoluogo.
L’assessore regionale alla scuola Paola Salomoni ha inviato un videomessaggio con i saluti del presidente Stefano Bonaccini. Nel suo breve saluto ha ha ribadito la validità del progetto da lei definito “moderno e capace di unire diverse strategie. Un lavoro sul campo che mette insieme la sostenibilità con una cultura tecnica”.
“Possiamo lavarci le mani, ma non la coscienza”, ha detto De Lucia nel suo intervento col quale ha tenuto a ribadire l’importanza di una responsabilità sociale dell’imprenditore. “Da noi in azienda – ha aggiunto – passano ogni anno un centinaio di ragazzi. Giovani che stanno studiando su queste tematiche. Ecco perché abbiamo voluto preparare qualcosa di utilizzabile subito, da tutti: uno screening sulla sostenibilità. Oggi sarei voluto venire qui in mutande, per dire del mio stato d’animo verso le nuove generazioni, visto il grado di sostenibilità emerso dallo studio realizzato sulla Siropack. Ma un imprenditore responsabile deve sapersi spogliare dal focus del fatturato”.
“Se non si è sostenibili, si va a sbattere contro un muro”, ha sostenuto con forza De Lucia che ha ringraziato pubblicamente la moglie e la professoressa Jessica Rossi, le due anime del Taylor.
Il professor Augusto Bianchini, della facoltà di Ingegneria meccanica della sede di Forlì, dal 2015 impegnato presso la Siropack ha avvisato subito: “Non dobbiamo smettere di crescere, ma dobbiamo crescere meglio. La sostenibilità ha tre gambe: va bene quella ambientale che non può essere disgiunta da quella economica e sociale. Con questo progetto I am a proactor misuriamo l’economia circolare delle aziende, tenendo presente che la sostenibilità non è di una sola azienda ma di tutta la filiera”.
Ma cosa significa in fondo essere sostenibili per ognuno di noi?, si è chiesto Bianchini. “Significa essere capaci di sostenere lo sguardo dei nostri figli verso i quali dobbiamo fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità”.
In cosa consiste questo progetto di alternanza scuola-lavoro? Si tratta di 80 ore per tre studenti in ogni azienda. Si procede con uno studio sull’energia, uno sui rifiuti e uno sui trasporti. Otto ore iniziali sono dedicate alla formazione. Poi i ragazzi acquisiscono dei big data su un format in excel. Con l’analisi di questi dati si estraggono informazioni utili per formulare ipotesi per percorsi di transizione.
Il primo studio è stato effettuato alla Siropack da parte di alcuni studenti dello Scientifico “Righi”. È emerso che l’azienda dei coniugi De Lucia/Burioli ha una sostenibilità ambientale del 16 per cento, sociale del 78 per cento ed economica dell’83 per cento, per una media del 59 per cento. “Un 6- ha chiosato il professor Bianchini – ma di certo una delle migliori del territorio”.
“I giovani hanno bisogno di essere ascoltati”, ha sostenuto in conclusione Giorgio Minguzzi, già docente universitario di Diritto commerciale a Bologna ed esponente di spicco del Rotary. E i giovani sono saliti sul palco per raccontare della loro prima esperienza con il progetto. Quattro studenti del liceo “Righi” accompagnati dalla preside Lorenza Prati, per dire della validità dell’esperienza di alternanza scuola-lavoro e della disponibilità a portare avanti questo rapporto tra scuola e impresa oggi tanto importante per assumere con maggiore consapevolezza le scelte sul prossimo futuro.
Ha chiuso l’intenso pomeriggio, cui hanno preso parte circa 200 persone tra cui molti imprenditori locali e tanti studenti delle scuole superiori della città, Barbara Burioli richiamando tutti alla speranza verso il futuro, “consapevoli di avere creato qualcosa di replicabile da parte di tutti“. Basta volerlo, si potrebbe aggiungere, per sostenere lo sguardo delle nuove generazioni.
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