Via Garampa (Cesena), Ardiano e Sorrivoli (Roncofreddo). Prosegue il calvario delle frane

Ad Ardiano sono all’opera i Vigili del fuoco di Asti. A oltre tre settimane dall’alluvione del 16 maggio in alcuni territori si è ancora in piena emergenza. La frazione collinare di Roncofreddo, a pochi chilometri da Cesena, è stata tra le più bersagliate dalle frane che si sono messe in moto la mattina presto di mercoledì 17 maggio, sotto la pioggia torrenziale andata avanti per oltre 36 ore.

Dopo la perlustrazione di domenica scorsa (cfr pezzo a fianco) in questa occasione siamo stati in compagnia di una troupe di Rai Vaticano capitanata dal giornalista Stefano Girotti Zirotti. Il 25 giugno su Raiuno, in tarda serata andrà in onda una puntata del programma “Giubileo 2025, pellegrini di speranza” all’interno della quale diversi minuti saranno dedicati all’alluvione in Romagna e ai giovani che sono giunti qua a migliaia a spalare fango e a infondere fiducia.

Torniamo alle nostre strade collinari martoriate. La via Garampa che dalla città sale fino a Diolaguardia, passando per i Cappuccini, Acquarola, Montereale, è costellata di frane. Alcune sono molto vistose e restringono la carreggiata. Altre si intravedono a distanza e minacciano case e magazzini. Oltre un cancello che delimita una proprietà privata, una porzione di viale è finita a valle. Il vuoto creatosi è impressionante (foto).

Appena giunti ad Ardiano, l’ispettore di Polizia in quiescenza Giuseppe Molino dice che la voragine presente in via Rudigliano (foto)

è stata segnalata già nove anni fa. “Le frazioni sono abbandonate – insiste -. I canali di scolo non vengono mai sistemati e i cantonieri non si vedono”. Il risultato, è chiaro il messaggio, è quello che è successo sotto i nostri occhi, anche se l’acqua caduta è stata del tutto eccezionale. La moglie infermiera non può permettersi di non andare al lavoro, mentre nei giorni del grande disastro ad Ardiano sono rimasti isolati. “Abito qui da 30 anni – aggiunge Molino -. Guai ad andarmene”, ma poi insiste per andare a vedere una frana che minaccia la sua abitazione, nella parte più storica del borgo.

Bruno Strofanti è costretto a vivere in auto. La sua abitazione è inagibile. Racconta che sono già stati eseguiti due interventi di ripristino, ma ce ne vorrebbe un terzo. In ogni caso, precisa, “i Vigili del fuoco ci hanno aiutato tantissimo”. Nella piazzetta principale si sono radunati alcuni residenti, per lo più anziani. Narrano delle loro difficoltà, ma pensano anche a chi sta peggio di loro. Ivan Bartoletti Stella, direttore della Caritas diocesana, con la moglie Floriana Tappi si offre per alcuni aiuti concreti che gli abitanti di Ardiano dicono di dirottare su altri che stanno peggio e hanno perso tutto. La pioggia del giorno precedente (mercoledì 7 giugno) ha reso molto pericolosa e sconsigliata la famosa corta che conduce nel fondovalle del Pisciatello-Urgon che è stata chiusa di nuovo. Adesso vi transitano solo i residenti con i mezzi da campagna che utilizzano per la raccolta delle ciliegie (foto).

La strada da Diolaguardia verso Sorrivoli, quella che passa per l’Osteria del fabbrolo, è agibile, ma i versanti sono quasi tutti stati ripristinati a dimostrare che anche qui le frane sono stati un numero impressionante.

A Sorrivoli ci aspetta il parroco don Pasquale. Appena arrivati ci intercetta il maestro Giovanni Bartoli, già direttore del conservatorio di Cesena “Maderna”, costretto ora a essere ospitato, lui e la moglie, da amici, a Cesena. La sua abitazione, quella che è stata di proprietà di Roberto Benigni e ha le prime fondamenta (foto)

del 1400, ha sotto di sé la frana più grande che minaccia l’intero abitato di Sorrivoli. Il baratro è spaventoso e il terreno ha ceduto nonostante i grandi interventi di consolidamento che qui erano stati eseguiti nel tempo (foto).

“Sono bolognese d’origine – dice Bartoli che ha girato mezzo mondo grazie alla musica – ma amo Cesena. Non vorrei andare via di qua. Ora ci aspettiamo che venga realizzato in maniera veloce quanto occorre per rimettere questi luoghi in sicurezza”.

L’arrivo nella corte del castello di Sorrivoli stupisce sempre. Don Pasquale con i suoi amici accoglie gli ospiti per il pranzo. Formaggio fuso e tagliatelle al ragù, con salame e prosciutto nostrani sono piatti prelibati, anche se le ferite aperte nel territorio preoccupano quanti siedono attorno al grande tavolo. “Un ferito capace di stare in piedi è un motivo di speranza – nota il sacerdote, a proposito dei disastri causati dai recenti nubifragi e dall’alluvione -. La solidarietà arrivata anche qua ci ha stupito. Per i primi interventi è importante”.

A far parte della famiglia ora c’è anche Donato, un uomo rimasto solo, residente in zona alluvionata, a Cesena. Fino a qualche giorno fa c’era anche una famiglia di marocchini. Per tutti ci vuole dignità, per chi rimane senza casa e per chi viene accolto, commenta Martina Bassi che qui vive e qui trova una sua ragione di vita. Davanti ai microfoni Rai (foto)

la giovane traccia una strada da intraprendere. “Sono importanti le relazioni con il creato – sottolinea – come questa tragedia ci ha insegnato, ma sono altrettanto importanti le relazioni umane. Non si può stare senza le une e neppure senza le altre”.