Cesena
Il calcio nel segno dell’inclusione con il “Torre Savio” e l’associazione “Voce all’autismo”
Si concentra sul talento e sul gioco di squadra (anche con altre associazioni operanti sul territorio) il progetto di calcio integrato promosso, insieme, dall’
Le attività saranno commisurate alle capacità dei ragazzi che parteciperanno e verranno svolte seguendo una modalità del tutto ludica, votata totalmente al divertimento, dove potranno intervenire a piccoli gruppi ragazzi neurotipici già tesserati del Torresavio. Infatti, sotto la supervisione di uno staff multidisciplinare, composto da allenatori, educatori e psicologi, l’attività di svolgerà in piccoli gruppi misti, dove ogni settimana potranno partecipare bambini di annate diverse del settore giovanile scolastico (tra i 7 e i 12 anni)
In questo primo progetto pilota,
COME SI SVOLGERANNO GLI ALLENAMENTI?
La metodologia è quella dell’allenamento condiviso a stazioni già adottata dal Torresavio e dalle società appartenenti al circuito scuole calcio d’elite della Ficg. Tale impostazione consente di aumentare l’impegno motorio all’interno della seduta, traendo maggior giovamento per quanto concerne a un maggior coinvolgimento e impegno nelle varie fasi di gioco, annullando di fatto tempi morti e di attesa tra una un’esercitazione e l’altra. Nello specifico, la seduta si svolgerà con una prima fase di accoglienza in cui si riceveranno tutti i presenti al campo, ci si presenterà tramite un gioco strutturato ad hoc. Dopodiché inizierà la seduta di allenamento vera e propria con le esercitazioni già stese a terra. Ci saranno dalle 4-6 esercitazioni dalla durata di 12-15 minuti. Tra le varie esercitazioni sono comprese partite e partitelle a tema con specifiche condizioni, a seconda dell’obiettivo della seduta e varie esercitazioni con la palla. L’allenamento durerà in totale un’ora e 15 minuti, massimo un’ora e 30 minuti. Gli allenamenti seguiranno una vera e propria scaletta di obiettivi, che saranno escogitati appositamente per cercare di far esprimere i piccoli giocatori al meglio delle loro capacità e, perché no, permettergli di svilupparne ulteriori. Ad esempio, potrebbe essere molto interessante approfondire quali potenzialità possa riservare un’esercitazione che preveda la trasmissione di palla, che di fatto costituisce una forma di comunicazione tra due individui. La cosa straordinaria è che tra coloro che stanno eseguendo tale gesto potrebbe esserci qualcuno con capacità comunicative limitate. Il mezzo del pallone ha in sé una riserva pressoché infinità di potenzialità sia espressivo-emotive, che cognitive: sta a noi cercare il metodo per sfruttarlo al meglio.
Il progetto prevede che ci siano 3 figure professionali diverse in campo: degli istruttori, degli educatori professionali, se necessario, ed uno psicologo con esperienza in materia di integrazione e sport, che cercherà di favorire la buona riuscita delle sedute e di conseguenza il raggiungimento delle finalità del progetto.
Nella foto di Sandra e Urbano fotografi a Cesena, il vicesindaco Christian Castorri e l’assessore ai servizi sociali Carmelina Labruzzo in campo oggi con il Torresavio