Osservanza, il saluto degli scout

L’ultima ammainabandiera per gli scout del Cesena 3. Ieri si è svolta nel grande parco della parrocchia dell’Osservanza, dove ha sede il gruppo dell’Agesci, la festa finale di una storia lunga quasi 80 anni, arrivata al termine a causa della crisi di vocazione tra i capi. Una situazione che andava avanti da molto tempo, tamponata dalla dedizione e generosità di chi decideva di rimanere, ma che da un paio di anni si è aggravata ulteriormente.

La notizia era stata comunicata alle famiglie a fine aprile scorso, e l’attività andata avanti regolarmente fino ai campi estivi. A oggi il Cesena 3 contava un centinaio di soci ed era l’unico in città a portare avanti anche la specialità nautica. Da quando è nato – subito dopo il secondo conflitto mondiale – tra le sue fila sono passati oltre 2.500 ragazzi e ragazze con al collo il fazzolettone blu e bianco.

I giovanissimi che hanno deciso di continuare sono stati accolti in altri gruppi scout in base alle disponibilità, in accordo con i responsabili di Zona. “Tutti quanti oggi dobbiamo voltare una pagina della nostra vita – ha detto Paolo Zoffoli, storico capo del Cesena 3 –. Per ognuno di voi vuol dire sperimentare l’avventura di mettervi alla prova da soli, per provare a vivere cose nuove con persone nuove.  E questo arricchirà la vostra vita. Dipende da voi trovare il coraggio di farlo per provare a crescere. Buona strada”.

Il Cesena 3 ha avuto origine nella parrocchia di Boccaquattro il 1° luglio del 1945 e, dopo i primi anni caotici nel dopoguerra, il gruppo si è rifondato all’Osservanza a fine 1951 per poi mettere radici solide grazie al francescano padre Pio Ridenti, Samuele Andreucci ed Edo Biasioli. La storia del gruppo è raccontata nel libro, curato da Paolo Zoffoli, ‘Rewind. Custodire la memoria’, uscito in occasione dei 75 anni della sua fondazione.

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