Cesena
Il figlio al centro di Cinema e psiche
Il figlio e le dinamiche relazionali con la famiglia – argomento attuale, purtroppo tristemente, nelle cronache di questi giorni – e la violenza assistita (ma anche agìta) sono i temi della dodicesima edizione di Cinema e psiche, rassegna a cura del Centro adriatico di psicoanalisi che propone la visione di film sul tema proposto, seguita dal dibattito con l’esperto. L’iniziativa è stata presentata alla stampa stamattina al Cinema Eliseo, a Cesena.
Il progetto, a cura del Centro adriatico di psicoanalisi, con gli psicoanalisti Giorgio Bambini, Cinzia Carnevali, Massimo De Mari, Giuseppe Gavioli, Mirella Montemurro e Gabriella Vandi, con il patrocinio di Ausl Romagna, Ordine degli psicologi della Regione Emilia Romagna, Società psicoanalitica italiana (Spi) Centro psicoanalitico di Bologna, si compone di quattro proiezioni al lunedì dalle 20,45 al Cinema Eliseo, a partire dal 7 ottobre.
La prima delle pellicole in rassegna è Familia, da poco nelle sale, un grande successo di critica, premiata a Venezia per il miglior attore emergente. Si tratta dell’opera seconda di Luigi Costabile ed è tratta dall’autobiografia “Non sarà sempre così” di Luigi Celeste, quindi racconta una storia vera. Nel cast la brava Barbara Ronchi, presente anche in Io e il secco, ultima pellicola in rassegna. A commentare Familia, lunedì 7 ottobre, saranno Massimo De Mari, psicoanalista della Società psicanalitica italiana, e Chiara Ruini, professore associato di Psicologia clinica dell’Università di Bologna.
Il 14 ottobre The Holdovers, una storia di carenza di cure genitoriali, sarà seguito dal dibatto con Sergio Mordenti, psicoanalista della Società psicanalitica italiana e Monica Pacetti, psichiatra del Centro di salute mentale di Forlì, dell’Ausl Romagna. Il 21 ottobre l’appuntamento sarà con The Son, del regista Florian Zeller, drammaturgo e scrittore che aveva esordito nella regia nel 2020 con The Father (in cast nell’opera prima Anthony Hopkins e Olivia Colman). Il film, che sarà commentato da Paola Masoni psicoanalista della Società psicanalitica italiana e Gianluca Farfaneti, psicoterapeuta dell’Ausl Romagna sede di Cesena, racconta soprattutto di paternità, dello scontro padre e figlio adolescente e di depressione. Ultimo appuntamento il 28 ottobre con Io e il secco, film tutto romagnolo che racconta sullo sfondo di paesaggi familiari della Romagna una storia tenera e di un tentativo di riscatto. Il film sarà commentato da Mirella Montemurro, psicoanalista della Società psicoanalitica italiana, Lidia Agostini, psicoterapeuta dell’Ausl Romagna, sede di Cesena, presente il regista Gianluca Santoni.
“Ausl patrocina questa iniziativa meritevole di attenzione – ha detto Elisabetta Montesi, direttrice dell’Unità operativa accoglienza Urp dell’Ausl Romagna – per la collaborazione su vari fronti con il Dipartimento di salute mentale. Professionisti nostri partecipano a questo rassegna, una delle numerose iniziative che Ausl promuove in materia di salute mentale. Un tema che dopo la pandemia è emerso con tutto il suo peso, forse latente poi scaturito in tutta la sua importanza e oggi al centro del lavoro di molti professionisti”.
“Contenta e un po’ spaventata di dover commentare la complessità di un film come Familia” ha detto la psicologa Chiara Ruini, accennando alla tematica della violenza, del figlio stesso che dopo averla subita, l’agirà, e di una storia anche di redenzione. “Un appuntamento questo con la rassegna Psiche e cinema, sempre piacevole, anche per i nostri studenti”.
“Sono contento di essere qui – le ha fatto eco Gianluca Farfaneti, psicoterapeuta Ausl Romagna –. È una rassegna che ho sempre visto con molto interesse, parte della rete delle iniziative di sensibilizzazione sul benessere mentale e psicologico. Uno di quei percorsi che contribuiscono a fare emergere i bisogni. The Son sarà l’occasione per affrontare in tema della presa in cura”.
Presente stamane anche Michele Galardini, che collabora da un anno e mezzo come consulente con il cinema Eliseo.“Mettere insieme dei film su un tema significa dare loro un valore che va oltre i film stessi – ha detto il cinefilo -. Queste pellicole, così riunite, dialogano con lo spettatore in modo nuovo”.
L’abbonamento alla rassegna costa 20 euro e abbatte di fatto, ha spiegato Galardini, il costo del biglietto di Familia che essendo uscito da poco nelle sale non potrebbe essere scontato.
Il protagonista di Psiche e cinema resta il pubblico, ha sottolineato Montemurro, che con le domande e il dibatto concorre quanto gli esperti alla lettura dei fenomeni e forse aiuta anche chi non ha il coraggio di rivolgersi agli sportelli di aiuto (e in questi casi si può ricorrere al numero per le denunce, il 1522). A riprova di come emerge il bisogno di benessere mentale, il fatto che le date, ha concluso Montemurro, sono sempre sold out.
Gli abbonamenti si possono fare la sera stessa del 7 ottobre prima dell’inizio del film.