Tante idee per ripensare la zona a nord della stazione

Sono tanti i progetti che bollono in pentola a cavallo dei binari di Cesena: dalla nuova autostazione (nell’ex scalo merci) alla riqualificazione di piazzale Marx, dalla rinascita degli spazi Ex Fricò (con il nuovo ufficio di collocamento e Cesena Lab) al ripensamento degli spazi comuni. Ma il Comune è intenzionato ad aggiungere altra carne al fuoco in zona stazione, coinvolgendo nel calderone urbanistico anche il quartiere Vigne. Dal 2006, con il prolungamento del sottopasso e l’apertura dell’ingresso nord alla stazione, le Vigne hanno lasciato i panni di tranquilla zona residenziale per accogliere ogni giorno, piaccia o meno, diverse centinaia di pendolari. Il quartiere è stato costretto a cambiare pelle e, pur garantendo un’ottima qualità della vita, non è lo stesso di 18 anni fa dato che funge da porta di accesso alla città.

Per ridefinire i servizi e sostenere i bisogni di chi vive alla Vigne, o vi transita ogni giorno, l’area è stata messa al centro del progetto europeo “We Generate, parte del programma comunitario Horizon Europe. In questi giorni, dal 23 al 25 ottobre, saranno in città delegazioni delle città pilota (Cesena collabora con la portoghese Cascais, la romena Bucarest e la finlandese Tampere) per visitare i luoghi in oggetto, il centro città e il campus universitario.

Gli sviluppi del progetto, che si concluderà nel 2027, sono stati illustrati questa mattina in una conferenza stampa in Comune a Cesena. «Si tratta di un nuovo approccio alla rigenerazione urbana – ha spiegato l’assessora ai progetti europei Giorgia Macrelli – che non cala i progetti dall’alto ma coinvolge le comunità».

«Ci stiamo confrontando con altre realtà europee – le ha fatto eco il collega Andrea Bertani, assessore alla sostenibilità ambientale – per cercare soluzioni a problemi sistemici, come il cambiamento climatico e la necessità di cambiare le abitudini di mobilità».

Per fare questo saranno sperimentate diverse soluzioni: «Ripenseremo la mobilità e i parcheggi, cercheremo di ridurre le “isole di calore” e di mitigare le emissioni degli edifici, valorizzeremo le aree verdi» ha aggiunto Bertani.

Ma come? Anche se il progetto è in definizione, e aperto ai suggerimenti dei cittadini, diversi partner sono pronti a fornire sostegni importanti. Tra questi figurano università come Bologna e Roma Tre. Quest’ultima realizzerà un “gemello digitale” dei palazzi Ina casa, che compongono il cuore del quartiere. Su questa replica informatica, esperti e cittadini potranno sperimentare l’impatto dei diversi interventi sul fronte delle emissioni. Nessun “cappotto” esterno, che andrebbe a snaturare edifici di pregio architettonico fine anni ’50, con i loro mattoni a vista, bensì «soluzioni interne, in grado di garantire risultati nel rispetto dell’architettura» hanno assicurato i docenti coinvolti nel progetto. «Si tratterà di una gamification – ha spiegato Paolo Civiero, docente al dipartimento di Archittettura di Roma Tre – in grado, utilizzando il database geospaziale, di mostrare agli utenti le ricadute reali delle diverse scelte».

Un’altra applicazione che potrebbe partire nei prossimi mesi è quella relativa al parcheggio dei pendolari a sud della stazione, nella zona dei licei. Tramite un’app si potrà lasciare l’auto in piazzale Aldo Moro e prendere il treno senza pagare il parcheggio. Il software, sviluppato dall’azienda Parkunload, si distingue dalle classiche app di parcheggio per una particolarità: rileva via Bluetooth l’arrivo del pendolare nell’area di sosta e il suo successivo ingresso in stazione. Sarà questo tracciamento ad assicurare la gratuità del parcheggio. Con benefici non solo per le tasche dei pendolari: oggi i parcheggi in zona Vigne sono pieni di auto sin dalle prime ore del mattino proprio a causa delle strisce bianche negli stalli. Permettere a chi prende il treno di parcheggiare gratis a sud dei binari darà un po’ di sollievo alle strade delle Vigne.

Il programma d’azione con i prossimi passi da intraprendere sarà stilato nel mese di gennaio.

«Stiamo studiando soluzioni da fare un pezzettino alla volta. Non pensiamo solo alle grandi opere- ha concluso l’assessore Bertani –, abbiamo tanti progetti anche per le piccole. Tra 10 o 20 anni vedo una città più verde, verde che protegge dai cambiamenti climatici e aumenta il benessere, in cui ci si possa spostare senz’auto raggiungendo gran parte delle destinazioni in 15-20 minuti».

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La tre giorni in partenza mercoledì 23 ottobre

Il team di Cesena, insieme al suo “Cerchio di Attori locali (Local circle) composto da Università di Bologna, Università Roma Tre e Parkunload,–accoglierà le città osservatrici e i partner del progetto WeGenerate nelle giornate del 23, 24 e 25 ottobre. L’evento si articolerà in esperienze condivise, opportunità di networking e racconto di esperienze locali che metteranno in evidenza l’essenza e il potenziale di rigenerazione del territorio cesenate. 

Giorno 1 (23 ottobre): Rafforzare la Comunità di WeGenerate. 

La giornata sarà introdotta da uno scambio di esperienze tra città (pilota e osservatrici). Al centro della stessa ci saranno le storie e gli sviluppi di progetto delle Città pilota (Cesena, Cascais, Bucarest e Tampere) e, nel pomeriggio, i partner avranno l’occasione di visitare la Biblioteca Malatestiana.

Giorno 2 (24 ottobre): Vivere un tour dell’area di Cesena: Vigne-Stazione.

Diverse voci narranti si alterneranno per raccontare la storia del quartiere, le trasformazioni in corso e quelle future. Nel pomeriggio, il meeting proseguirà al Campus universitario di Cesena e verrà svolto un workshop interattivo sui temi relativi alla mobilità e alla valorizzazione degli spazi aperti.

Giorno 3 (25 ottobre): Collaborare a WeGenerate. 

Quest’ultima giornata sarà dedicata allo scambio, all’aggiornamento e al coordinamento delle attività e delle scadenze legate al progetto. In particolare le città coinvolte saranno chiamate a confrontarsi sul Piano di Azione e il relativo percorso per mettere a terra le azioni progettate nei tempi e con le modalità previste dal progetto.

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