In tantissimi all’ultimo saluto ad Annamaria Battistini, il vescovo: “La sua generosità è eredità preziosa”

Tanti fiori e palloncini bianchi per l’ultimo saluto ad Annamaria Battistini, morta nei giorni scorsi a 55 anni (vedi “Leggi anche”). I funerali si sono svolti oggi pomeriggio nella chiesa di Case Finali a Cesena, gremita, con molte persone rimaste sul sagrato. Oltre ai numerosi parenti e amici che si sono stretti attorno al marito Mauro Giorgetti e ai figli Maria Teresa e Michele, anche tanti ragazzi e bambini che l’hanno avuta come maestra elementare di religione ed educatrice dell’Azione cattolica.

La Messa è stata presieduta da don Marcello Palazzi, parroco di Case Finali. Con lui all’altare diversi sacerdoti, tra cui monsignor Walter Amaducci, moderatore dell’unità parrocchiale Fiorenzuola, e don Derno Giorgetti, zio del marito. Letto anche un breve messaggio di partecipazione al lutto del vescovo Douglas Regattieri. “La generosità con cui si è dedicata alla famiglia e alla comunità parrocchiale con spirito di vero servizio – scrive il presule – resterà per tutti un’eredità preziosa da conservare. Ai familiari e ai presenti al rito la mia benedizione”.

Nella prima lettura, letta da una nipotina, la consapevolezza di Giobbe: “Dopo che questa mia pelle sarà distrutta, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò, io stesso, e i miei occhi lo contempleranno non da straniero”. Poi il canto del salmo: “Il Signore è il mio pastore”. Nel Vangelo di Matteo le Beatitudini. Ai piedi della bara, e nel ricordino, un passo di Luca: “Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese”. Durante la celebrazione è stata distribuita un’immaginetta con il volto di Cristo e una frase di don Oreste Benzi: “In realtà la morte non esiste”.

Don Marcello Palazzi: “Annamaria ha messo insieme tante persone”

“La Parola di Dio – ha ricordato don Marcello Palazzi nell’omelia – è stata fondamentale nella vita di Annamaria. Una casa costruita sulla roccia”. Il sacerdote ha quindi tracciato un breve profilo di Annamaria: “Ha studiato Teologia. La sua tesi è stata sulla misericordia, sulla benevolenza di Dio. Dio ci ama, ci riempie di doni. Questi doni lei li ha condivisi”. Don Marcello ha ricordato che, per i cristiani, “il vero obiettivo sono le beatitudini“, per cui “condividere i doni ricevuti è la strada”.

“Annamaria – ha aggiunto – era maestra. Ci insegna questo con i segni che ha lasciato. Ha messo insieme tante persone. È stata maestra e mamma di tanti, in famiglia, a scuola, in parrocchia, nell’Azione cattolica. Ha prestato servizio nelle comunità parrocchiali di Case Finali, Calisese, San Pietro, dove è stata responsabile dell’Acr. È stata ministro dell’Eucarestia e animava la liturgica. Era brava a cantare. Il suo stile era di fare le cose insieme. Nella Chiesa c’è bisogno di questo spirito di unione, di speranza, che viene da un amore ricevuto e donato”.

Monsignor Amaducci: “Annamaria era sempre pronta”

Al termine della celebrazione, monsignor Walter Amaducci, in riferimento alla morte prematura di Annamaria, ha sottolineato il fatto che “di tutti gli incontri che facciamo nella vita, questo è il più sicuro, è il più certo del nostro futuro, ma è anche il più importante. Agli occhi di Dio si svela quello che Lui ha sempre conosciuto: la nostra vera statura interiore”.

“Annamaria – ha proseguito don Walter – ci ha sempre ricordato questo: fare tutto con passione e non accontentarsi. Questa era la sua forza: non dare mai per scontato il livello di conoscenza e di amore per il Signore ed essere sempre pronti. La morte può arrivare in qualsiasi momento. Annamaria era sempre pronta ed è questa la serenità che ho visto anche nei suoi figli e nel marito. Preghiamo per la sua anima – ha concluso – ma invochiamola già che ci aiuti e ci faccia ripartire da questo momento duro con un po’ più di sapienza per mettere tutto il nostro entusiasmo per ciò che conta davvero”.

L’Acr: “Ti vogliamo bene. Sentiamo la tua mancanza”

Hanno letto un messaggio anche gli educatori dell’Acr dell’Unità parrocchiale Fiorenzuola, ricordando l’apporto di Annamaria nell’unione dei gruppi delle varie parrocchie, “proponendo sempre attività divertenti, profonde e mai banali“. Fra i ricordi piacevoli, è stato citato l’ultimo ritiro educatori, lo scorso settembre, a San Tommaso, “in cui hai fatto conoscere, a chi ancora non ti conosceva, che persona magnifica, che dedizione, che coraggio!”.

“Ora non ci sei più – la constatazione finale -. Avessimo saputo quello che sarebbe successo avremmo potuto chiederti ancora più consigli e imparare molto di più da una persona splendida come te. Rimarrai sempre nei nostri cuori. Grazie per la tua energia, per la tua risata immancabile e grazie per averci accompagnati nel nostro cammino che è stato bellissimo percorrere insieme a te. Ti vogliamo bene e sentiamo già la tua mancanza”.

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