Cesena
Video inediti sul passaggio del fronte
Davanti ad una folta platea al Cinema Eliseo mercoledì sera si è tenuta la proiezione di sette filmati storici sul passaggio del fronte nell’autunno del 1944 tra Santarcangelo, le colline dell’Appennino Cesenate e Cesena. La serata è stata organizzata dall’associazione Senio River 1944-1945 e curata dal presidente Marco Dalmonte, oltre che dai soci Candido Parrucci e Maristella Orsini.
Il calendario della rassegna Italian Victory 1944-45, di cui l’appuntamento a Cesena fa parte, si articola in 11 appuntamenti più altri 11 che saranno realizzati nella prima metà del 2025, andando a coprire un totale di 5 province e più di 15 comuni. Il materiale originale è stato reperito negli archivi di tutto il mondo, e soprattutto presso i Paesi che hanno partecipato alla liberazione del nostro territorio dalle truppe nazifasciste.
Prima di proiettare i sette filmati della serata, l’attento e preparato Marco Dalmonte ha spiegato il contesto storico e la situazione tattica del momento, passo dopo passo. “Sono più che un appassionato – ha detto – forse un malato. Come associazione portiamo ad ogni appuntamento i filmati relativi allo specifico luogo in cui ci troviamo. In ogni evento ufficiale, almeno una parte dei video è inedita. Riusciamo ad ottenere il materiale spesso dopo anni di ricerca e una lunga epopea burocratica”.
La missione di diffondere attraverso un calendario di eventi, iniziati nel 2022, le immagini della guerra in questa regione ha molteplici obiettivi. “Le riprese ci permettono di comprendere le conseguenze di ogni conflitto. Chi ha vissuto queste cose sa che in guerra non esiste trionfo ma solo morte e devastazione. L’unica vera vittoria è vedere la fine della guerra. I video ci mostrano anche questo: la guerra che ad un certo punto si allontana dai luoghi che conosciamo. Abbiamo scelto il nome di ‘Italian Victory’ per questo motivo, pensando a chi era lì e a ciò che noi possiamo imparare. Ma soprattutto abbiamo scelto questo nome in onore di tutti quei cameramen che rischiarono la vita sui nostri campi di battaglia e a volte la persero”.
Una storia forse poco nota è quella che durante la Seconda Guerra Mondiale vide nascere diverse unità nelle forze armate alleate che avevano il compito di immortalare il conflitto con cineprese e macchine fotografiche e procurare così materiale utile alla propaganda. “Erano persone normalissime, tutti piuttosto giovani, con solo pochi professionisti già affermati. Alle reclute non veniva insegnato ad utilizzare le armi ma solo l’uso della cinepresa o della macchina fotografica. Gli veniva detto come mantenerle in perfetta efficienza e tutti imparavano a difendere la pellicola”.
Le condizioni di lavoro erano difficilissime, “pensate di dover filmare spesso a mano libera, senza poter tremare, mettendo a fuoco manualmente ogni ripresa, a volte anche a pochi metri dal fronte, mentre intorno infuria una battaglia. Le pellicole poi erano molto delicate, contenute in bobine spesso da soli 100 piedi, pari ad un minuto di video”. Uno scenario difficile da immaginare per i presenti della sala dell’Eliseo e anche per chi legge queste righe.
Una curiosità invece riguarda le tipologie di scene prodotte: “non troverete mai immagini di cadaveri alleati perché c’erano regole da seguire su cosa poter e non filmare”. Tra le immagini più suggestive, possiamo citare una Santarcangelo ferita dai bombardamenti, la piazza Bartolomeo Borghesi di Savignano deserta con il palazzo comunale largamente danneggiato, e le profonde cicatrici lasciate dai combattimenti a Gambettola e Roncofreddo, ridotte quasi a città fantasma. Immancabili i fotogrammi dell’arrivo a Cesena dei carri britannici e canadesi, con la visione di immagini inedite che ritraevano il Ponte Vecchio distrutto dai tedeschi ed altre scene girate presso l’ippodromo.
Alla fine della guerra, sottolinea Candido Parrucci, “quasi un quarto degli operatori aveva perso la vita. Vennero prodotti centinaia di documentari e cinegiornali, ma spesso si preferì non pubblicare le immagini delle ultime fasi dell’offensiva del Nord Italia. I filmati ancora li recuperiamo dalle pellicole originali mantenute in celle frigorifere. Per noi è una testimonianza importante per il territorio, per quello che milioni di civili e soldati dovettero affrontare e per le loro famiglie”.
Maggiori informazioni sul sito: httpss://senioriver.com/it/senio-river-italiano/