Cesena
Il sindaco traccia il bilancio dell’anno e guarda al futuro: “Sono cinque le grandi sfide aperte”
Un anno intenso il 2020, meglio, se si può dimenticarlo in fretta. Senza per questo sottovalutare quanto abbiamo vissuto. Anzi ricordando chi non c’è più, chi ha sofferto e ancora soffre per i lutti, la malattia, la perdita del lavoro e di reddito dovuti alla pandemia da Coronavirus in atto dal febbraio scorso.
Non dimentica nulla il sindaco Lattuca fino a poco fa a colloquio, nel suo ufficio del palazzo comune, con i giornalisti delle testate locali (foto sotto in basso) per fare il punto dell’anno che sta per concludersi e soprattutto, per fornire “suggestioni sul 2021”, come tiene subito a sottolineare.
Ma il Covid è sotto gli occhi di tutti e lo si deve affrontare. “Domani ci saranno le vaccinazioni nella prima Cra del nostro territorio, “La Meridiana” di Sant’Andrea in Bagnolo – dice il primo cittadino -. Poi da lunedì si procederà con tre al giorno. Domani e il 2 gennaio riprenderanno le vaccinazioni per gli operatori sanitari. Credo sia un bel segnale positivo. Si va avanti, con le forniture di vaccini che diventeranno ordinarie, ogni lunedì, per tutta la settimana”.
È poi la volta dei temi per il prossimo anno. “Il 2021 sarà l’anno del nuovo ospedale (ieri citato, assieme a quelli di Carpi e Piacenza, dal presidente della Regione Bonaccini, durante la conferenza stampa di fine anno, ndr. Cfr. pezzo a fianco) – dice Lattuca che mostra diversi rendering con molto verde che entra anche dentro la struttura -. Da queste immagini si capisce come sarà. Adesso siamo nella fase di confronto di natura urbanistica. Il laboratorio e il magazzino che ora sono a Pievesestina, di valenza romagnola, verranno spostati di fronte al nuovo complesso ospedaliero. E sarà tutto di proprietà dell’Asl. Oggi abbiamo il dovere di pensare al nuovo ospedale con una visione di almeno 50-60 anni. Le sale operatorie dovranno essere adatte per la robotica e la telemedicina”. (vedi foto qui sotto).
“Il 2021 sarà anche l’anno di sistemazione di 4 ospedali o ex ospedali. Il palazzo Oir di cui si è parlato in questi giorni; i 5 milioni di euro per ristrutturare il palazzo dove è ospitato l’istituto tecnico industriale (palazzo che è del 1908). E poi l’attuale ospedale che avrà di certo una vocazione socio-sanitaria con una grande casa della salute. E infine il nuovo ospedale il cui appalto, da assegnare, sarà di 150 milioni di euro, di tutti dell’Asl”.
Quando si potrà vedere il nuovo ospedale? “Secondo uno schema ideale – risponde Lattuca – l’inizio dei lavori ci potrebbe essere nel 2023 per essere pronto nel 2026. Con questi tempi, meglio non si può fare”.
Secondo capitolo è Cesena capitale del libro. “Il 2021 vuole anche essere l’anno della ripartenza delle attività culturali, molto falcidiate dalla pandemia – dice il sindaco -. Ci auguriamo di avere il riconoscimento di Cesena come capitale del libro. Abbiamo forti concorrenti come Napoli, Palermo, Lecce, e Fano, tra i più temibili. Per noi potrebbe essere una grande occasione. Ricordo anche palazzo Mazzini-Marinelli come casa della musica, il San Biagio e la Rocca malatestiana e il terzo lotto della biblioteca: tutte occasioni per fare ripartire la cultura in città. Il terzo lotto della Malatestiana, che vedrà il cantiere smontato nel prossimo marzo, offrirà mille metri in più di biblioteca. Sarà di certo un grande cambiamento”.
Terzo, il centro storico. Per il progetto delle tre piazze, dello studio Ceredi del 2012, è il momento dell’aggiudicazione dell’appalto dei lavori. Aggiudicazione che è già stata fatta in via provvisoria. Ora si è in fase di ultime verifiche. La proposta è stata scelta per come verrà realizzata, i tempi e le modalità di esecuzione che sarà con nove mini cantieri in 22 mesi. Contiamo di partire prima possibile, entro la primavera prossima. Per il centro storico vorrei dire che siamo a conclusione di un percorso partecipato”.
Quarto, le infrastrutture. “Da quelle locali, come ad esempio il viadotto Kennedy, a quelle di rilevanza tra comuni, come il lotto zero della secante che interessa noi, Bertinoro, Forlimpopoli e Forlì, a quelle di rilevanza nazionale, come la E55 Cesena-Maestre che speriamo torni tra le priorità grazie al recovery fund. Era già prevista fino al 2014, poi venne abbandonata. Questo ora potrebbe essere un progetto più ambizioso, da 4 a 6 miliardi di euro. Avrebbe per noi, che abbiamo una vocazione logistica, un’importanza assoluta. Molto dipenderà da ragioni politiche e dal peso che ci metteranno la nostra Regione e il Veneto”.
Infine l’università. Nel prossimo anno verrà completato lo studentato e partiranno i lavori per il campus di Psicologia. “Poi ci sarà l’avvio – dice il sindaco – nel prossimo anno accademico, di tre nuovi corsi. Uno di gastronomia che farà il pari con Scienze e tecnologie alimentari. Poi un corso triennale di informatica con il primo anno in classe, il secondo con le aziende che arrivano in aula e il terzo con gli studenti che andranno in azienda. Rispondiamo in questo modo a una richiesta del territorio che ha mille addetti nel settore informatico. Il terzo corso, magistrale-biennale in inglese, nasce da una collaborazione tra Informatica di Cesena ed Economia di Forlì. Sarà incentrato sulle capacità di trasformare digitalmente i processi produttivi”.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, il sindaco ha detto di “essere contento per come la comunità locale ha saputo rispondere alla pandemia. Si è dimostrata coesa, solidale, capace di aiutarsi e reagire, e solida dal punto di vista economico. Tanti settori hanno sofferto e soffrono e a loro auguriamo una ripresa nel 2021. Ma complessivamente il sistema ha retto bene, anche meglio delle previsioni. Il fatto che più mi dispiace è che partiamo nel 2021 con i ritardi accumulati quest’anno. Il nostro piano di mandato subisce un rallentamento”.
E sui tanti casi di positivi a Cesena in questi ultimi giorni? “Il nostro dipartimento di sanità pubblica non ha rallentato neppure in questi giorni – dice il sindaco -. Forse dipende da questo. Non ho segnalazioni di particolari focolai, se non quelli familiari. Il 5 per cento dei positivi, come nella media, viene ricoverato in ospedale. Comunque tutti abbiamo visto che è successo dall’8 dicembre fino alla vigilia di Natale… Sono ottimista per la campagna vaccinale. Vedo i prossimi primi due mesi ancora difficili, poi si dovrebbe migliorare. A settembre ci aspettiamo di tornare alla normalità. Una normalità che sarà comunque diversa”.