Cesena
L’Agesc: “L’educazione gioca un compito fondamentale”
Qualche sera fa si è tenuta una videoconferenza dedicata al Patto Educativo Globale, promossa dall’Associazione genitori scuole cattoliche (Agesc) nella ricorrenza del 45esimo anniversario di fondazione per riflettere sulla tematica dell’educazione condizionata dalla pandemia.
Dopo i saluti, l’introduzione e la presentazione dell’evento da parte di Paolo dell’Aquila, professore a contratto di sociologia presso l’Università di Verona, Michela del Carlo, docente di lingue e letterature straniere, è intervenuta presentando il quadro normativo italiano, europeo e internazionale del diritto all’istruzione e all’educazione e la struttura e gli obiettivi che costituiscono il Patto Educativo Globale, lanciato da papa Francesco nell’ottobre 2020. Il Patto Educativo rappresenta uno strumento globale in grado di far crescere una umanità nuova perché l’educazione ha un compito fondamentale, insostituibile e inclusivo ed è caratterizzata dall’accoglienza, l’ascolto e la fraternità. L’educazione può essere definita come un atto di speranza.
L’importanza del ruolo svolto dall’educatore nella comunità educante, dove i protagonisti sono i bambini, i ragazzi, gli studenti, è stata ribadita da monsignor Douglas Regattieri, vescovo di Cesena-Sarsina, che ha ricordato la rilevanza del processo educativo nella società contemporanea, mentre monsignor Piero Malvaldi, membro dell’Ufficio diocesano scuola cattolica di Pisa, ha ricordato alcuni esempi di progetti educativi realizzati, come il Tavolo prefettizio sull’educazione.
Per Mario Maria Nanni, dirigente Ufficio scolastico territoriale di Forlì-Cesena e di Rimini, il patto educativo richiede la lealtà reciproca e la fiducia reciproca fra tutti i soggetti che lo contraggono: studente, genitori, docenti. Da qui l’importanza delle relazioni fra le persone, che vanno al di là dei fatti formali.
Gli interventi conclusivi si sono incentrati sul tema dell’alleanza educativa scuola-famiglia e sulle relazioni e le sinergie esistenti tra le varie agenzie formative, in considerazione del fatto che l’educazione è una realtà dinamica, un movimento che orienta le persone al pieno sviluppo. Un buon patto educativo si fonda sulla lealtà e la fiducia reciproche tra le famiglie, la scuola, le istituzioni civili ed ecclesiali.