Il borgo di Porta Santi in un’app, passpartout per un mondo di storie

Un pezzo di centro storico scivolato negli anni ai margini, ombra residenziale del borgo pulsante di un tempo, potrà tornare vitale abbeverandosi ai sogni di chi in quel posto è cresciuto. E ai sogni di chi, per quelle strade, si troverà a passeggiare.

Parliamo del rione di Porta Santi a Cesena, che comprende il tratto di Corso Comandini dalla porta cittadina fino a palazzo Guidi e le vie parallele, che corrono lungo le mura.

Già decorato nei mesi scorsi con fior di stendardi e installazioni artistiche, il borgo si propone ora alla scoperta di cesenati, e non, per mezzo di un’app gratuita.

Installando “Cesena cresce” sul proprio telefonino si potranno esplorare diversi percorsi, spaziando dai racconti dei residenti di lunga data agli itinerari per bambini (con tanto di giochi), fino agli approfondimenti storici. L’app è fruibile da tutti, in qualsiasi luogo, anche se passeggiando per il rione dei “beacon” attiveranno alcune funzionalità speciali.

Autori del progetto sono associazione Barbablù e Cesena Comics e Stories, mentre la parte tecnica è frutto della cesenate Mango mobile agency di Claudio Buda. Il progetto “Cresce solo se sognata” è risultato vincitore del bando regionale Giovani per il territorio del Patrimonio Culturale Emilia Romagna (ex Ibc).

“Un bando scommessa – ha spiegato oggi in conferenza stampa Lorenza Bolelli del servizio Patrimonio culturale – nato nel 2020 per pensare a come attuare una socialità differenziata in tempo di pandemia, prendendo consapevolezza dell’esistente. Il progetto ci è piaciuto perché si è preso in carico un pezzo di città che, per i casi della storia urbana, è stato in un certo modo dimenticato. Devo dire, da architetto, che con la bellezza sono stati in grado di rigenerare un lembo urbano”. 

I percorsi presenti nell’app sono stati illustrati dalla presidente di Cesena Comics & stories Elisa Rocchi che ha posto l’accento sui valori di comunità e condivisione. “Abbiamo raccolto testimonianze dagli anni ’40 del secolo scorso a oggi, consapevoli che la ricerca storica è solo all’inizio. Si tratta di un’opportunità, anche per le scuole, di conoscere personaggi storici della città o giochi di un tempo, in voga 70 anni fa”.

L’assessore alla Cultura Carlo Verona e la presidente del Quartiere Aldina Baldacci hanno apprezzato la costruzione di una sorta di identità per gli abitanti della zona, con un’eredità da offrire alle generazioni future. Verona ha anche promesso di interessarsi alla, oggi indecorosa, facciata di palazzo Guidi (“una situazione da tamponare”), in attesa di un restauro integrale dello storico complesso (una volta trasferito il Conservatorio a palazzo Mazzini-Marinelli).

A dar voce alle testimonianze dell’App sono stati gli attori della compagnia stabile di fondazione Ert che, per le parti in dialetto, hanno potuto contare sulla consulenza dell’associazione culturale “Te ad chi sit e fiol”.