Cesena
La replica di don Marco Muratori sulle materne cattoliche: “Le rette delle famiglie non coprono tutti i costi che abbiamo”
Hanno fatto i conti della serva, come si legge, e hanno messo in dubbio l’ammissibilità delle richieste che vengono da una scuola materna cattolica di Cesena. Poi hanno scritto a un quotidiano locale che ha pubblicato la lunga reprimenda senza interpellare la parte in causa. E ovviamente con una lettera non firmata.
È così che oggi va il mondo. È così che si squalifica il lavoro degli altri senza ascoltarli.
È verissimo: le scuole sono chiuse dalla fine di febbraio e le maestre sono in cassa integrazione, per i giorni di febbraio retribuite al 100 per cento. Per il resto all’80 per cento con un massimo di 900 euro. Ma tutte le altre spese chi le affronta? I costi fissi, come tutti ben sanno, ci sono sempre e qualcuno li deve sostenere. Senza tener conto che la retta a carico delle famiglie non copre mai tutte le spese che il gestore incontra durante tutto l’anno solare.
Ma veniamo ai singoli punti posti sotto la lente, con l’aiuto del presidente della Fondazione degli Angeli custodi, don Marco Muratori.
Il Comune non ha integrato cinque mensilità in quanto il personale non è comunale.
I 50 euro chiesti a ogni famiglia non costituiscono una retta, ma un contributo. Nel regolamento della scuola, in caso di non frequenza, sono chieste integrazioni più alte.
Non è vero che sono state avanzate più volte le medesime richieste.
Tutti possono fare domanda per il bonus nido all’Inps e riceverà un minimo di 137 euro, a seconda delle tre fasce di reddito, fino a un massimo di 272 euro.
Paragonare una scuola al servizio di una mensa pare ingeneroso oltre che avvilente, anche per gli stessi genitori che in questo modo dimostrano di stimare poco l’aspetto educativo della scuola.
Infine, nessuna minaccia sulle prossime iscrizioni. “La quota di iscrizione ai genitori non è stata ancora chiesta – dicono dalla scuola in questione -. Se le famiglie hanno pagato lo hanno fatto di loro iniziativa. Noi abbiamo comunicato che le avremmo chieste a maggio e che poi avremmo comunicato l’avvenuta accettazione dell’iscrizione entro giugno”.
Insomma, un gran polverone per nulla. Oppure, forse meglio, per richieste che potevano essere avanzate direttamente alla stessa scuola.