Diocesi
Nuovo vescovo, il sindaco Lattuca lo accoglie in piazza del Popolo: “Benvenuto nella nostra città”
Il primo cittadino: "Non vediamo l'ora di poter lavorare insieme". Una bicicletta in dono

Piazza del Popolo, a Cesena, accoglie il nuovo vescovo, l’arcivescovo Antonio Giuseppe Caiazzo.
Saluti ai fedeli e alle autorità
Monsignor Caiazzo ha lasciato l’episcopio in auto attorno alle 15,45. Qui ha salutando alcuni fedeli che lo aspettavano alla porta. Con lui il vescovo emerito, monsignor Douglas Regattieri, che lo accompagna in piazza del Popolo. All’arrivo, sotto il loggiato del Comune, il presule saluta le autorità presenti, tra cui il prefetto di Forlì-Cesena Rinaldo Argentieri e i sindaci del territorio della Diocesi.

Il sindaco di Cesena Enzo Lattuca rivolge al nuovo vescovo un saluto a nome di tutti i sindaci del territorio. Di seguito, il testo.
“In Romagna siamo gente schietta”
Eccellenza, o meglio caro don Pino,
le giunga il nostro più caro benvenuto nella nostra città.
Imparerà a conoscere presto la nostra terra e la nostra gente: gente schietta, a tratti irriverente verso il potere e le autorità, di certo non ossequiosa.
Gente solidale, operosa, fiera (lo abbiamo dimostrato durante il momento difficilissimo dell’alluvione e non dobbiamo mai dimenticarcene). Poco o per nulla incline a lamentarsi e molto al fare, per sé e anche per gli altri. Gente colta ma non saccente.
Ma nemmeno qui, per usare una metafora a tema, siamo il paradiso in terra.
Ci sono questioni da affrontare, da provare a risolvere, che ci interrogano ogni giorno, e non sempre è facile trovare la risposta migliore o più efficace.
Attenzione per i giovani
Sentiamo ad esempio sempre di più il bisogno di prenderci cura, come comunità, dei nostri giovani. Stiamo facendo tanto rispetto a ciò che può fare una pubblica amministrazione: scuole, servizi, centri di aggregazione, eccetera. Ma questo, lo sappiamo e lo vediamo, non basta. I ragazzi hanno bisogno anche di altro, di qualcuno che ascolti le loro paure, preoccupazioni, la loro angoscia, così come le loro aspirazioni, e che magari possa aiutarli a trovare la propria strada, talvolta ad uscire dall’isolamento, a ritrovare la speranza. Di qualcuno che li assecondi nelle loro passioni e nei loro interessi.
Che siano parrocchie, gruppi scout, organizzazioni sportive, partiti o associazioni, o anche tutte queste realtà messe insieme, oggi, anche qui da noi, è importantissimo dare ai giovani dei luoghi di incontro che diventano luoghi di confronto e di scambio, di socializzazione, di relazioni e di crescita. La sentiamo come un’urgenza del nostro tempo.
Per questo siamo rimasti tutti favorevolmente sorpresi dal fatto che ieri, come primo atto prima ancora del suo insediamento, Lei abbia deciso di incontrare i giovani della diocesi.

“Non vediamo l’ora di poter lavorare insieme”
E poi ancora i temi della casa (su cui non siamo così generosi e così accoglienti come dovremmo), della qualità e della dignità lavoro, dell’attenzione agli ultimi, ai poveri, ai reietti, della cura dell’ambiente, di come essere ciascuno, nel proprio vissuto quotidiano, costruttore di pace. Insomma, tante questioni che riguardano noi pubblici amministratori e noi singoli cittadini e ancora prima persone. Temi e questioni su cui, nel rispetto dei ruoli e delle prerogative di ciascuno, non vediamo davvero l’ora di poter lavorare insieme a Lei per il bene della nostra comunità, con il medesimo spirito di collaborazione che ha segnato il nostro rapporto col vescovo Douglas, che oggi voglio ringraziare.
Una poesia di Mariangela Gualtieri
Non mi dilungo oltre perché la sua prima giornata è ancora lunga, e in Cattedrale ci sono già tantissimi fedeli che la attendono.
Mi consenta di dedicarle in chiusura una poesia, a me molto cara, di una nostra concittadina, Mariangela Gualtieri, poetessa tra le più apprezzate e riconosciute della scena nazionale contemporanea.
La poesia si intitola “Bello mondo”, ed è a mio avviso un inno alla gratitudine, una laica preghiera.
Ecco, sono convinto che se tutti noi, nella distrazione delle nostre giornate, ci facessimo permeare maggiormente dal sentimento della gratitudine, tutto intorno a noi ne riceverebbe giovamento e sarebbe migliore.
Bello mondo
In quest’ora della sera
da questo punto del mondo
Ringraziare desidero il divino
labirinto delle cause e degli effetti
per la diversità delle creature
che compongono questo universo singolare
ringraziare desidero
per l’amore, che ti fa vedere gli altri
come li vede la divinità
per il pane e il sale
per il mistero della rosa
che prodiga colore e non lo vede
per l’arte dell’amicizia
per l’ultima giornata di Socrate
per il linguaggio, che può simulare la sapienza
io ringraziare desidero
per il coraggio e la felicità degli altri
Bicicletta in dono
Al presule, il primo cittadino ha lasciato “un dono informale”: una bicicletta delle Officine popolari. “L’ha sistemata Alberto”, ha detto Lattuca. Una bicicletta perché “fa parte della cultura della nostra terra: strumento di emancipazione delle donne nel dopoguerra, delle staffette partigiane, un pezzo di storia e di presente, perché le sarà utile per muoversi in città “. Poi ha scherzato: “Le daremo anche un catenaccio perché le rubano. È capitato anche a me”.
Dal nuovo vescovo un grazie: “Avevo pensato di comprarla, mi avete facilitato le cose“.
