Cesena
La gestione della Rocca all’esame della commissione Cultura
Dopo un inizio tutt’altro che brillante, è arrivata la scure della pandemia sulla gestione della Rocca Malatestiana, affidata dal maggio del 2019 ad Agorasophia Edutainment.
E dopo la chiusura a ottobre del punto ristoro, dal 2 novembre è preclusa pure la corte interna della fortezza cesenate ed è momentaneamente sospeso il servizio di visite guidate.
Per trovare un nuovo equilibrio economico, nei giorni scorsi la società che ha sede a Lecce ha chiesto all’Amministrazione comunale una revisione del contratto di gestione. È stato l’assessore alla cultura Carlo Verona a darne notizia nella commissione consiliare di ieri, presieduta da Enrico Castagnoli, che ha dibattuto il tema. Proprio per questo motivo non è stata ritenuta opportuno la presenza in aula, come inizialmente previsto, del legale rappresentante di Agorasophia Edutainment, Tommaso Morciano.
“In questa fase, preme capire se c’è un margine di discussione di tipo economico a cui potranno seguire altre considerazioni sulla modifica dell’offerta culturale e di quella gastronomica, quest’ultima molto diversa dalla precedenza gestione e che fino a oggi non ha riscosso molto successo. L’obiettivo è cercare un accordo bonario”, ha affermato Verona.
Dopo la vincita del bando, Agorasophia Edutainment ha in gestione la Rocca e il parco della Rimembranza per sette anni. Oltre a beneficiare degli incassi dei biglietti di ingresso e di quelli derivanti dagli eventi promossi, dai matrimoni e dall’attività del punto ristoro, la società gestrice riceve annualmente dal Comune un contributo di 30mila euro più Iva, a fronte di un canone annuo versato di 6.400 euro più Iva.
Sul piatto ci sono tutte le ipotesi, non esclusa quella di un’eventuale rescissione del contratto. “Da parte del gestore ci sono richieste di tipo economico, come la riduzione del canone, e anche di tipo gestionale, come la riduzione dei giorni e degli orari di apertura”, ha sottolineato la dirigente alla cultura Elisabetta Bovero.
Emergenza sanitaria a parte, Agorasophia Edutainment ha registrato fin da subito risultati sotto le aspettative (la società ha in concessione diversi siti statali, tra cui il celebre Castel del Monte, patrimonio dell’umanità Unesco), di certo inferiori alla precedente gestione dell’associazione Aidoru.
Numeri che sono crollati con la riapertura nel giugno scorso dopo il lockdown. “Dati che non sono confrontabili con situazioni precedenti, con il Covid il metro di valutazione è completamente sfalsato — ha analizzato Verona —. Va detto poi che aprire un’attività che si è posta in modo diverso rispetto la gestione precedente ha portato un handicap”.
Ha dissentito su questo punto il consigliere di Cesena Sìamo Noi Vittorio Valletta: “Mentre Aidoru ha preso una situazione che non funzionava rendendola una macchina performante — ha detto — Agorasophia Edutainment ha preso in gestione una macchina già ben rodata, con una base di partenza molto solida”.
Si è posto l’accento anche sull’accessibilità della fortezza, tema tutt’altro che nuovo. “Prima della pandemia stavamo ragionando su una migliore fruibilità del luogo — ha proseguito Verona —. Fermo restando il mantenimento della Ztl in via Malatesta Novello, stavamo valutando l’accesso da Porta Montanara, su richiesta, in alcune fasce orarie e con un senso unico alternato. Fu oggetto di discussione anche all’epoca di Aidoru. Ed eventualmente mettere a disposizione il piccolo parcheggio presente all’ingresso della Rocca, ora riservato ai disabili, aggiungendo un massimo di dieci posti auto, fermo restando l’autorizzazione della Sovrintendenza”.