La vita degli emigrati italiani nelle miniere del Nord europa

Un salto nel tempo nelle miniere in Lussemburgo, dove a partire dal dopoguerra la comunità dei minatori italiana fu molto numerosa. Domani (domenica 23 giugno) alle 17 a Borello, nella casa di Renzo Zignani in via Paternò 110, la Società di ricerca e studio Romagna mineraria organizza la presentazione del libro di Remo Ceccarelli “Tanti italiani fa… in Lussemburgo. Viaggio nella memoria (e un po’ di storia) della nostra emigrazione”.

Oltre all’autore, interverrà la curatrice Maria Luisa Caldognetto, esperta di storia e letteratura dell’emigrazione italiana in Lussemburgo e parteciperà Stefano Maria Cacciaguerra Ranghieri, console del Granducato del Lussemburgo per la Toscana e l’Emilia-Romagna (la presentazione avviene in concomitanza con la festa nazionale del Granducato).

Il padre dell’autore, Riccardo, lascia nel settembre 1950 la Romagna e la dura vita da mezzadro per le miniere del Nord Europa, approdando a Hoehl, il più italiano dei quartieri di Esch-sur-Alzette. Remo Ceccarelli nasce nel settembre del 1967 e sin da bambino intervista gli ultimi reduci degli italiani giunti in Lussemburgo a cavallo del 1900. Forse intuisce già una storia da raccontare, una traccia da lasciare, un tributo da pagare al sacrificio di almeno tre generazioni, disegnando un quadro quanto più completo possibile della vita dei migranti italiani in Lussemburgo: dal lavoro al divertimento, dall’impegno sociale alle lotte, dalle difficoltà all’integrazione.