Il sindaco Lattuca ha presentato il suo programma ma è già scontro con l’opposizione (foto gallery)

“Prima le persone”. Questo il passaggio chiave del sindaco Enzo Lattuca nella presentazione delle linee programmatiche per il mandato 2019-2024, avvenuta all’insediamento del rinnovato Consiglio comunale.

Passando in rassegna il programma (che riportiamo di seguito in forma integrale), Lattuca si è soffermato in particolare sul primo capitolo “La città che si prende cura delle persone”, annunciando già che sarà “il faro del nostro bilancio”.

Bisogna dare segnali sull’accoglienza e la fratellanza – ha esordito il sindaco – pensando sia a chi si trova senza meta nel purgatorio della navigazione, dopo essere scappato da un inferno, che alle persone di Cesena che hanno bisogno del nostro lavoro. In ascolto ai bisogni, non con misure assistenzialistiche ma di equità sociale, per far vivere e prosperare la nostra comunità”.

Importanti segnali di discontinuità rispetto alla precedente Amministrazione (chiesti a gran voce dagli alleati) sono stati l’impegno a trovare un direttore scientifico per la biblioteca Malatestiana (“con procedura pubblica, andando a cercare anche all’esterno”), lo sviluppo del Centro cinema (l’impressione è che si voglia interrompere il piano di chiusura del San Biagio), l’elezione diretta dei Quartieri (oggi con rappresentanti nominati dal Consiglio comunale).

Una discontinuità nella continuità, comunque, dato che il neosindaco non intende affatto rinnegare la storia cittadina: “Dovremo scrivere una pagina nuova, ma con l’orgoglio delle pagine che ci hanno preceduto dal dopoguerra ad oggi, in un lungo percorso di crescita e sviluppo”.

Altro punto qualificante è quello sull’Ambiente: “Vogliamo spingere molto l’acceleratore su questo, non perché a Cesena ci siano problemi di inquinamento manifesto, ma perché siamo consapevoli che per preservare il nostro patrimonio ambientale dobbiamo puntare sulla prevenzione, con l’efficientamento energetico degli edifici, la cura del territorio, la mobilità sostenibile”.

Anche eventuali nuovi parcheggi, dunque, saranno pensati in chiave di mobilità sostenibile. Nel programma si parla di un potenziamento dell’area di sosta Mattarella (a servizio dei pendolari di treni e bus) e di un parcheggio al di fuori della Ztl, per compensare i posti auto per residenti che si perderanno con l’avanzare della pedonalizzazione.

La chiusura di Lattuca è stata una mano tesa alle opposizioni: “Io aderisco ad una idea di democrazia che è quella di Hans Kelsen, che ritiene che il principio maggioritario da solo non è idoneo a rappresentare l’intero concetto della democrazia. Una democrazia compiuta, matura, tiene conto dei diritti delle minoranze. Ogni volta prenderò in considerazione proposte e richieste sui contenuti, nel merito, prescindendo dal proponente”.

Le aperture del sindaco sono state prese con beneficio d’inventario dall’ex candidato sindaco Andrea Rossi (Cambiamo): “Difficile non essere d’accordo con le parole. Alcuni progetti ci trovano concordi, come l’emporio solidale, le politiche della sosta, la riduzione di imposte come l’Imu. Sui concetti ci siamo, ci confronteremo all’atto pratico. Per noi sono molto importanti due temi: la disabilità e i quartieri. Su tutto noi saremo vigili, verificando progetti e coperture, misurandoci sui temi concreti”.

A lui ha fatto eco il collega Enrico Castagnoli (Cambiamo) che si è detto: “favorevolmente sorpreso dal sentire citare nelle linee di mandato un “senso del limite di una realtà che è ineludibile”, specie in una società che ormai ritiene che sia tutto lecito. Bisogna ricercare faticosamente il bene comune contrapposto al bene particolare. È doveroso vigilare perché l’orizzonte del bene comune si concretizzi. Solo il tempo potrà dirlo”.

La Lega, per bocca di Antonella Celletti, ha esposto il proprio sconcerto per l’assenza “della Polizia municipale dallo striminzito capitolo sulla sicurezza”.

Dopo l’approvazione delle linee programmatiche (con il voto contrario di tutte le opposizioni), il Consiglio è proseguito fino alle undici e mezza di sera, con l’indicazione dei rappresentanti del Comune di Cesena nell’Unione dei Comuni Valle Savio (Amadeo Magnani del Pd e Fabio Biguzzi della Lega), il riconoscimento di un debito fuori bilancio causato dai costi di primo intervento a seguito dell’alluvione di maggio, gli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti nelle società partecipate dal Comune.

Le opposizioni non avrebbero voluto votare queste ultime delibere ma, come ha spiegato l’assessore Camillo Acerbi “si trattava di questioni ineludibili. Per tempi tecnici, dettati dalle leggi, non potevamo aspettare le commissioni e il prossimo Consiglio”.

Motivazioni che non hanno convinto le opposizioni, che poco prima delle 22,30 hanno abbandonato l’aula senza votarle: “Si potevano istituire le commissioni e convocare un nuovo Consiglio nella prima metà di luglio” ha spiegato Di Placido (Cambiamo).

Ultimo punto all’Ordine del giorno è stata la mozione, approvata, presentata dai gruppi Pd e Cesena 2024 relativa alla richiesta di “Dichiarazione di emergenza climatica”, sollecitata dai ragazzi di “Friday for the future”.

[Galleria fotografica a cura di Sandra e Urbano fotografi Cesena]