Alternanza scuola lavoro, progetti per sopperire alle ore tagliate

“La riduzione delle ore dell’alternanza scuola-lavoro anche nelle scuole superiori cesenati è un passo indietro nel percorso per collegare i mondi della scuola e delle imprese”. Lo rimarca in una nota Confartigianato Federimpresa Cesena.

“Abbiamo appena completato la quinta edizione di Bottega scuola – afferma il Gruppo di presidenza formato da Stefano Ruffilli, Daniela Pedduzza e Marcello Grassi – in cui, insieme a vari partner Confartigianato ha inserito 21 giovani inoccupati cesenati nei laboratori artigianali, un’iniziativa che va in direzione di promuovere il lavoro per i giovani. A tal fine servono condizioni strutturali favorevoli, non esattamente riscontrabili nel ridimensionamento dei percorsi di alternanza scuola-lavoro trasformati, anche nella definizione, in “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”.“Pur quando il percorso si svolga in contesti extra scolastici e professionali, afferma la nuova legge, non deve trattarsi “di un addestramento a profili professionali rigidi e duraturi – prosegue il Gruppo di presidenza – ma di un approccio riflessivo al mondo del lavoro e alle professionalità entro una prospettiva di lungo termine”.

Confartigianato Federimpresa ricorda che sono stati accorciati i percorsi a partire dall’anno scolastico in corso, scesi a 210 ore nel triennio terminale ai professionali; 150 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno dei tecnici; 90 ore nelsecondo biennio e nel quinto anno dei licei.

“Per Confartigianato Cesena – prosegue il Gruppo di presidenza – l’intervento normativo non appare rispondente alla necessità di migliorare l’efficacia dell’alternanza scuola-lavoro e alla necessità di creare un maggiore collegamento tra mondo della scuola e mercato del lavoro. La riduzione del numero di ore, specie per i tecnici e i professionali, appare eccessiva, dal momento che proprio questo segmento formativo, unitamente a quello dell’istruzione e formazione professionale, è quello che ha uno strettissimo collegamento con il sistema produttivo italiano, così come il mancato riferimento al “lavoro” nella denominazione dei percorsi indebolisce l’idea che anche quest’ultimo possa essere una forma di apprendimento”.“Confartigianato – prosegue la nota – è impegnata a fare rete con gli istituti superiori cittadini per promuovere un maggior raccordo tra scuola e imprese, in un territorio per lo più costituito da piccole imprese. Da anni favoriamo l’inserimento lavorativo dei giovani nelle imprese con progetti come Bottega scuola, Accademia della meccanica e altre iniziative condotte insieme all’ente formativo Form.Art. In qualità di mediatori e facilitatori di questi processi, proseguirà il nostro impegno per promuovere occasioni di interazione fra  i vari attori (istituti scolastici, laboratori formativi fra cui il Fab-Lab al Pascal, Criad e enti locali), anche per sopperire al ridimensionamento dell’alternanza scuola-lavoro”.